La novità: il Covid colpisce ancora. Ecco un sintomo precoce e sottovalutato: la xerostomia

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista specializzata Future Virology uno sintomo che appare nel 60% dei casi di Covid, diversi giorni prima della positività, è la secchezza delle fauci. Riconoscerla per tempo potrebbe prevenire e limitare la trasmissione della malattia

Dopo oltre due anni di pandemia, gli studi sulla malattia sono ormai tantissimi e, detto che tante cose ancora sfuggono, tante altre sono più chiare e possono aiutare sia dal punto di vista della diagnosi, sia da quello delle cure.
Appartiene al primo gruppo il sintomo che, secondo alcuni studi di cui si è parlato meno, apparirebbe diversi giorni prima della positività: la xerostomia. Al di là del nome poco conosciuto, in realtà si tratta della semplice “secchezza delle fauci”, che dà quella sensazione di bocca asciutta che tante volte tutti hanno provato come lieve effetto collaterale di tanti farmaci o anche solo come conseguenza di una particolare agitazione o di altre malattie.

La xerostomia appare prima degli altri sintomi riconducibili al Covid

Lo studio che ha sottolineato la correlazione tra xerostomia e Covid è stato pubblicato sulla rivista Future Virology, dove è stato evidenziato come sul campione di pazienti malati di Covid esaminato dagli studiosi, il 60% avesse manifestato sintomi di xerostomia da 1 fino a 4 giorni prima che apparissero i più chiari e conosciuti segnali della malattia come la febbre, la tosse e la perdita di gusto e olfatto (anche se, quest’ultimo, sappiamo come sia un sintomo andato via via scemando con le nuove varianti del virus).
Diversi studi hanno indicato che il virus SARS-CoV-2 è presente nell’intera saliva nelle fasi primarie della malattia ed è persino rilevabile nella saliva secreta dai dotti delle ghiandole salivari dopo diversi giorni. Gli studiosi hanno dunque ipotizzato che la penetrazione del virus nelle ghiandole salivari influisca sulla funzione delle stesse nelle fasi iniziali della malattia provocando cambiamenti nel flusso e nei componenti della saliva. Da qui il sintomo della secchezza delle fauci.
Riuscire ad accorgersi di questo sintomo per tempo e, soprattutto, riuscire a correlarlo al Covid, secondo gli studiosi potrebbe “prevenire la trasmissione della malattia” e permettere di raggiungere “i migliori risultati del trattamento”.