Siria. Altri quattro bambini morti a Idlib. Una guerra e una tragedia infinite

Con la campagna Non lasciamoli soli di Ai.Bi. – Amici dei Bambini è possibile alleviare le loro sofferenze. Scopri come aiutare

Sono quattro i bimbi rimasti uccisi nell’ultimo attacco avvenuto in Siria nella zona del Governatorato di Idlib, rimasto il terreno di scontro più caldo tra le truppe dei ribelli, i jihadisti e l’esercito governativo siriano.

A denunciare l’accaduto è stato l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo il quale almeno otto civili, fra i quali appunto quattro minorenni, sono morti l’1 gennaio a Idlib quando un missile lanciato dalle forze governative ha centrato una scuola trasformata in centro per sfollati a Sarmin, città controllata dai ribelli.

Al momento dell’attacco, che avrebbe provocato, tra le altre cose, anche 16 feriti, la scuola era affollata di allievi e insegnanti. Fra i morti ci sono anche due donne.

Per la zona di Idlib e per le popolazioni che vi abitano la situazione è davvero durissima e neppure il Natale ha risparmiato loro sofferenze e dolore. Secondo i dati diffusi dall’ufficio Onu per il coordinamento dell’azione umanitaria, oltre 235mila persone sono infatti fuggite da quest’area del nord-ovest della Siria fra il 12 e il 25 dicembre.

Una tragedia davvero infinita, che colpisce soprattutto i più indifesi: i bambini. Basti pensare che, solo da gennaio a settembre del 2019, sono state registrate dalle Nazioni Unite ben 1.792 violazioni ai danni di minori: omicidi, ferimenti, attacchi contro scuole e strutture sanitarie, ma anche reclutamenti forzati, come quelli dei gruppi jihadisti che inseriscono i bambini tra le loro fila, insegnandogli a combattere.

Tra le organizzazioni italiane che sono attive in Siria e, peraltro, proprio nelle zone più “calde” di questo interminabile conflitto iniziato ormai nove anni fa, c’è anche Ai.Bi. – Amici dei Bambini. Con la campagna “Non lasciamoli soli”, Amici dei Bambini, in collaborazione con i partner siriani, realizza interventi di prima e seconda emergenza in Siria fornendo supporto alimentare e psicologico e sostenendo l’avvio di attività di auto-sostentamento per le donne capofamiglia che, rimaste sole, devono provvedere ai loro figli e agli anziani.

Con un semplice gesto, anche tu puoi contribuire ad alleviare le sofferenze di queste vittime innocenti. I bimbi siriani stanno gridando il proprio dolore. Non lasciamoli soli.