Siria. Dopo la guerra anche il Coronavirus. Registrato il primo caso. #Nonlasciamolisoli

Si tratterebbe di un ventenne arrivato dall’estero. A Idlib, tra gli sfollati, la paura di una nuova minaccia. Con Ai.Bi. puoi aiutare i più fragili

Nella Siria, provata da dieci anni di guerra, come purtropo anticipato, è arrivato il Coronavirus. Il primo caso è stato registrato domenica 22 marzo. A riferirlo all’agenzia di stampa siriana SANA è stato il ministro della Salute, Nizar Yaziji, che ha specificato che la persona contagiata, un ventenne, è “venuta dall’estero”. “Sono state prese le misure necessarie per trattare“, ha dichiarato il ministro alla televisione di Stato. Non è stata specificata la regione del Paese in cui sarebbe avvenuto il contagio. Nel frattempo, il Ministero dell’Interno ha annunciato che sono sospesi i trasporti pubblici e privati nelle città e la chiusura, da martedì, delle linee di trasporto che collegano le province del Paese. Chiusi anche i varchi con il Libano, Paese che ha già registrato diversi casi di contagio.

“La settimana scorsa – racconta il magazine Vita il primo ministro Imad Khamis aveva già annunciato che le scuole e le università sarebbero state chiuse fino al 2 aprile e che le attività scientifiche, culturali e sportive sarebbero cessate. Le elezioni parlamentari, originariamente previste per il 13 aprile in Siria, sono state rinviate al 20 maggio”. Questo avviene in un Paese in cui il Governo controlla soltanto il 70% del territorio e in cui numerosi sono gli sfollati costretti a vivere all’addiaccio e alla fame.

Coronavirus Siria. Nell’area di Idlib segnata dalla guerra il contagio da Coronavirus sarebbe devastante

Nell’area più calda della guerra civile, quella nel nord-ovest della Siria, quella di Idlib, dove, unica organizzazione umanitaria italiana, è presente anche Ai.Bi. – Amici dei Bambini, la situazione è drammatica. Nell’area compresa tra Idlib e Al Dana si sta consumando l’ultima battaglia del conflitto: bombe, morti, feriti e 186 mila famiglie sfollate in 603 campi profughi, molti spontanei. 974 mila persone che hanno perso tutto. Di questi più del 60% sono bambini e neonati: mezzo milione di bambini sfollati, costretti a sopravvivere in tende e ripari di fortuna. L’arrivo del contagio, qui, sarebbe devastante. Il partner locale di Ai.Bi., Kids Paradise, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione per informare e prevenire, uno sforzo lodevole ma che senza ulteriori aiuti non può funzionare. Quello che si può fare per evitare la catastrofe è distribuire kit igenici per garantire standard minimi di igiene.

Anche tu puoi aiutare a rispondere a questa crisi globale che colpisce in maniera più dura le popolazioni più vulnerabili. Ai.Bi. ha recentemente rilanciato la campagna #Nonlasciamolisoli. Si può contribuire alla campagna donando sul sito web di Ai.Bi. oppure con una donazione libera su c/c di Intesa San Paolo intestato a Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, IBAN IT40 Z030 6909 6061 0000 0122 477, inserendo come causale “Siria. Non lasciamoli soli”. In alternativa è possibile utilizzare il c/c postale 3012 intestato ad Amici dei Bambini, IBAN IT89R076010160000000000301.