Venerdì Santo in Siria: se qui la morte sembra essere la parola definitiva, come può rinascere una scintilla di speranza?

FOTO-PASQUA-SIRIACi sono dei luoghi nel mondo in cui la Passione non ricorda solo le ultime ore della vita di Gesù, ma è metafora della vita quotidiana. Luoghi in cui il Venerdì Santo è ogni giorno. Uno di questi posti è la Siria, afflitta da una guerra entrata ormai nel suo settimo anno, che non sembra avere fine e che, nonostante questo, è troppo spesso dimenticata. Viene definita “guerra civile”, ma di “civile” c’è ben poco in un conflitto che, fino a oggi, ha ucciso 20mila bambini. Riducendone altri milioni a fantasmi di sé stessi: senza casa, senza scuola, senza ospedali, senza cibo e spesso senza famiglia. In sostanza, senza futuro. Quel futuro che ora puoi contribuire a ridare loro attraverso un gesto concreto a sostegno della campagna di Amici dei Bambini in Siria Non lasciamoli soli.

In occasione di questa Pasqua, infatti, Ai.Bi. ti offre l’occasione di lanciare un messaggio di pace per i bambini che ogni giorno vivono gli orrori della guerra. Per aiutare loro e le loro famiglie a credere ancora in un futuro di pace nel proprio Paese.

Puoi scegliere dunque tra 4 speciali donazioni. Con 15 euro donerai una razione alimentare pronta al consumo a una famiglia in fuga dalla guerra. Una quota di 32 euro sarà invece sufficiente ad assicurare a un nucleo famigliare gli alimenti di base. Con 60 euro garantirai invece un mese di supporto psicologico a 10 bambini che affetti da stress post-traumatico. Infine, una donazione di 100 euro si trasformerà in un nuovo mattoncino dell’ospedale pediatrico che Ai.Bi. sta realizzando in Siria. Il primo in condizioni di assoluta sicurezza: ricavato sotto una collina, al riparo dalle bombe.

Cibo, sostegno psicologico, assistenza sanitaria, dunque. Sono queste 3 delle principali necessità dell’infanzia siriana, protagonista, suo malgrado, di una crisi umanitaria senza precedenti. I numeri rendono drammaticamente l’idea della tragedia che si sta consumando ormai da 7 anni.

Le persone che hanno dovuto lasciare la propria casa e sono ora sfollati all’interno del Paese sono 13,6 milioni, 6 dei quali composti da minorenni. I bambini siriani vivono ormai nel terrore, nella malnutrizione, sempre più spesso orfani e testimoni di massacri, quando non addirittura usati come scudi umani. Il contesto di violenza in cui sono costretti a tentare di sopravvivere li ha privati di tutto: giochi, scuola, ospedali. Le scuole bombardate non si contano neanche più, mentre si sa che le strutture sanitarie danneggiate o distrutte sono più del 50%.

Tutto ciò rende sempre più importante l’impegno di Ai.Bi. nelle 4 aree del Paese in cui si attua il suo intervento: Aleppo, Homs, Idlib e Rural Damasco. Un impegno che oggi anche tu puoi contribuire a rafforzare, regalando un messaggio di pace a tanti bambini siriani.