Sondaggio: l’adozione aperta, un ideale troppo alto o una proposta preziosa per la tutela del bambino?

È l’inquietudine di non riuscire a gestire le relazioni tra famiglia biologica e famiglia adottiva? O è semplicemente l’impatto con la realtà, quella del bambino che ha rischiato di perdere sia la famiglia che la vita?

L’adozione aperta non è ha lasciato indifferente nessuno. Illustrata dall’ente Bethany Adoption Service la mattina del 28 agosto, in occasione del Convegno di Ai.Bi. Oltre l’aborto, ha spaccato le coppie a metà: può salvare un neonato e mantenere aperta la possibilità di contattare i suoi genitori biologici, eppure come tutte le relazioni anche questo contatto deve saper essere gestito.

Per Massimo, 58 anni, padre adottivo di tre figli di 27, 25 e 22 anni, si tratta di una proposta dal grande valore ideale. Gli risulta però difficile comprendere come calarla nella realtà. Luca, di 42 anni, assieme alla moglie Carla sostiene che si tratta di una soluzione senz’altro migliore dell’aborto ma che presenta non poche problematiche, come quella di arrivare a far confondere il bambino su una questione: chi chiamare mamma e chi chiamare papà.

La parola ai lettori. Che cosa ne pensate? L’adozione aperta è un ideale troppo alto o è una proposta preziosa per la tutela del bambino? [poll id=”51″]