Spagna. Crollo dell’adozione internazionale: un calo del 60% mentre oltre un migliaio sono i bambini nati con l’ utero in affitto

gay-pride-shutterstock_227021455Nella penisola iberica si assiste al tracollo delle adozioni internazionali: queste, infatti, calano sempre di più raggiungendo percentuali drammatiche (registrando il 60% in meno negli ultimi 3 anni) dall’altra parte è in costante aumento la quantità di bambini nati con la maternità surrogata. Oltre un migliaio all’anno: ed è una cifra che tende ad aumentare.

Un quadro preoccupante che viene analizzato da Maria Dolores Lozano, dell’Associazione spagnola degli avvocati di Famiglia in un articolo pubblicato sul sito de La Razon.es.

I due fattori, calo delle adozioni internazionali e aumento della maternità surrogata, vanno di pari passo essendo l’una la causa ed effetto dell’altra.

In Spagna, infatti, la maternità surrogata viene vista da coppie gay e single come l’unica alternativa per avere un bambino e dalle coppie eterosessuali, sfiduciate per i tempi lunghi e per i criteri particolarmente selettivi richiesti dai Paesi esteri come la via più rapida e facile per diventare genitori.

E così come denuncia Maria Dolores Lozano, dati alla mano “sono oltre un migliaio i bambini che in Spagna nascono da maternità surrogata. E questo è un dato in costante aumento”.

Il calo delle adozioni internazionali è dovuto, “anche al divieto da parte di Paesi (come la Russia) di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali o di single nei paesi in cui sono legalizzate le unioni fra persone dello stesso sesso. Se come single voglio adottare un bambino in un Paese in cui l’omosessualità è bandita e poi si scopre che convivo con una persona dello stesso sesso, in teoria, quel paese può revocare l’adozione. Per questo preferiscono la via ‘breve’ ovvero la maternità surrogata: più facile, più semplice e molto più veloce”.

Ma anche la meno etica, aggiungiamo noi.

Fonte: La Razon.es.