La storia di due bambini, accolti in in una situazione terribile in una comunità mamma-bambino sostenuta dal progetto di adozione a distanza “Famedimamma” e accompagnati, con amore, per un pezzo del loro cammino fino all’ingresso in una nuova famiglia.

Siete arrivati tutti sporchi e affamati. Con occhi grandi e lucidi. Due piccoli cuccioli spaventati.
Le forze dell’ordine vi hanno trovato in uno stato indecente insieme a vostra mamma, una giovanissima donna non in sé, perché sotto l’effetto di stupefacenti, ed è stato necessario separarvi.
Siete arrivati in comunità familiare e ci avete messo qualche tempo per fidarvi di noi, due adulti sconosciuti e non troppo giovani che però erano accanto a voi per ogni bisogno. Così, pian piano, avete imparato a lavarvi le manine, a mangiare con le posate e a bere dal bicchiere. Per le prime settimane facevate fatica a stare nel lettino, cercavate il contatto fisico uno dell’altro e dormivate a volte a terra con una coperta… Poi avete capito che lenzuola di bucato e cuscino morbido erano più comodi.

La condivisione di un cammino di crescita

È stato impegnativo all’inizio anche per noi, perché queste vostre dis-abitudini ci lasciavano tanta amarezza e ci mostravano in che condizioni eravate stati fino a quel momento. Quando ci hanno detto che sarebbero cominciati gli spazi neutri con i vostri genitori facevamo davvero fatica ad accettare il pensiero di incontrarli. Poi li abbiamo visti: distrutti dall’eroina, con occhi tristi e vuoti. Ci hanno fatto pena e non più rabbia: vedere due giovani così consumati fa male. Però non abbiamo mai smesso di credere che il vostro diritto fosse quello di avere una mamma e un papà che vi potessero accompagnare nella crescita. Noi vi abbiamo accolto in emergenza, per un pezzetto di strada, poi il giudice ha deciso che, vista la non possibilità di tornare con i vostri genitori biologici, dovevate avere una famiglia per voi.
E così è stato…

Maria Galeazzi
Referente Affido e Comunità Familiari di Ai.Bi.

Un’Adozione a Distanza in Italia

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