Paralizzata da 5 anni, torna a camminare grazie a un intervento innovativo

Per la prima volta in Italia, all’Ospedale San Raffaele di Milano è stato eseguito un intervento che, attraverso l’impianto di un neuro stimolatore midollare, ha permesso a una donna sulla sedia a rotelle da 5 anni di tornare a camminare con l’aiuto di un deambulatore

Dopo l’annuncio dell’azienda di Elon Musk Neuralink riguardo l’ok dell’FDA per l’inizio della sperimentazione sugli esseri umani dei chip che si prefiggono di “collegare” il cervello a un computer per riuscire a ripristinare, in parte, la funzionalità degli arti, un’altra notizia che può accendere una speranza per chi è affetto da paralisi arriva dall’Italia. Precisamente dall’Ospedale San Raffaele di Milano, dove è stato eseguito per la prima volta in Italia l’impianto di un neurostimolatore midollare che ha consentito a una paziente di 32 anni, paralizzata da 5 a causa di un incidente, di mantenere la posizione eretta e tornare a camminare con l’ausilio di un deambulatore.
Un risultato eccezionale che – come ha scritto su Facebook la Ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli: “Potrebbe aprire la strada per future terapie innovative per pazienti con lesioni midollari”.

Torna a camminare grazie all’impianto di un neurostimolatore midollare

Secondo quando riporta l’Agenzia Dire, il dispositivo, impiantato con un intervento mininvasivo di circa 3 ore, si compone di un “supporto biocompatibile per 32 elettrodi” inserito nello spazio epidurale della colonna vertebrale e di un “generatore di impulsi (una sorta di pacemaker)… inserito sotto la pelle a livello dell’anca. Gli impulsi vengono erogati al midollo spinale da dove poi transitano ai nervi e ai muscoli”.
La paziente sta affrontando un percorso riabilitativo definito dagli specialisti dell’Ospedale, al termine del quale – ha dichiarato a Dire il professor Pietro Mortini, primario di neurochirurgia e Ordinario presso l’Università Vita – Salute San Raffaele: “Questo intervento potrebbe entrare nella pratica clinica corrente, offrendo una soluzione terapeutica ai pazienti con lesioni midollari. Il prossimo passo sarà trattare anche lesioni del midollo spinale determinate da malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla”.