Toscana: 300 mila euro per le coppie adottanti e tempi meno traumatici

FIRENZE – Un fondo di sostegno per chi vuole adottare. E, importante, «snellire i tempi dell’adozione, per un procedimento meno traumatico». È quanto dichiara Salvatore Allocca, Assessore regionale alle Politiche Sociali, per potenziare il sostegno e il finanziamento alle famiglie.

Brevità delle procedure e abbattimento dei costi: in Italia, da nord a sud, sembra proprio vi sia altro da fare per riformare l’adozione internazionale. E poi più formazione e partecipazione collaborativa tra i soggetti coinvolti nel processo adottivo. I rappresentanti della regione Toscana, i comuni capofila dei quattro centri adozioni toscani (Firenze, Prato, Pisa e Siena) e gli enti autorizzati per l’adozione internazionale operanti in territorio toscano hanno firmato il rinnovo dell’accordo di collaborazione, volto al supporto delle coppie che si imbarcano nei procedimenti burocratici con la voglia di dare famiglia a un minore straniero.

Parte centrale dell’accordo è l’attivazione di un fondo da 300 mila euro per la copertura degli interessi sui prestiti contratti durante l’iter adottivo. Tra i principali obiettivi dell’accordo: tutelare il diritto del minore a una famiglia potenziando la rete integrata di servizi per l’adozione, promuovere forme di collaborazione tra i soggetti impegnati nel percorso adottivo, sviluppare interventi mirati per le coppie e gli operatori dei servizi dedicati, valorizzare il ruolo delle istituzioni scolastiche e delle agenzie formative per l’orientamento alle famiglie e lo sviluppo di una cultura dell’accoglienza.

«Abbiamo deciso di rinnovare una collaborazione importante – ha dichiarato l’assessore al welfare Salvatore Allocca – proprio per venire incontro alle esigenze e ai desideri delle coppie che decidono di intraprendere un cammino spesso difficile. Come? Migliorando l’informazione e l’assistenza e dando un piccolo contributo economico per venire incontro alle spese sostenute dalle famiglie. In media per portare a termine un iter di adozione internazionale occorrono 4 anni. L’accordo cerca in qualche modo di snellire i tempi anche se questi dipendono da altri fattori, come i rapporti bilaterali tra i paesi. Velocizzare il processo serve a renderlo meno traumatico».