Tribunale di Milano in spregio alla Cassazione, riconosce in un colpo solo utero in affitto e genitorialità gay

Griffini (Ai.Bi.): Uno schiaffo al dolore dei bimbi abbandonati

utero in affittoI giudici di Milano contro il Comune, il Parlamento e, fondamentalmente, la Cassazione. Il Tribunale di Milano ha infatti ordinato all’Amministrazione comunale di trascrivere l’atto di nascita di due gemelline che, per lo Stato risultavano inesistenti. Inesistenti perché la pratica con cui erano state concepite, l’utero in affitto, è illegale e inesistente in Italia.

Le due bambine sono nate negli Stati Uniti, per la precisione in California, da due padri omosessuali (congiunti attraverso un’unione civile in un comune lombardo) attraverso una pratica che nel nostro Paese non è contemplata dal potere legislativo. Ciascuna delle due bimbe ha un legame genetico del 50% con uno solo dei due padri.

Una volta portate le bimbe in Italia, i due padri avevano chiesto che l’atto di nascita statunitense venisse riconosciuto dal Comune di Milano. La risposta degli ufficiali preposti era stata chiaramente negativa, come era scontato, viste le normative vigenti.

Con una nota, dall’Amministrazione comunale avevano infatti fatto sapere che il motivo era squisitamente giuridico, non aprioristico. Sarebbe stato infatti necessario attendere il verdetto delle Sezioni Unite della Cassazione sulla nozione di “contrarietà all’ordine pubblico” per casi simili.

Per il Tribunale invece il diniego sarebbe stato contrario alla tutela degli interessi del minore, mettendo a rischio l’identità personale delle piccole e comunque “il fatto che due uomini vengano riconosciuti genitori delle piccole nonostante abbiano ciascuno un legame biologico con una soltanto delle minori non può ritenersi lesivo di principi superiori”.

La democrazia, il rispetto degli equilibri tra i poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario, fondamentali per tutto il resto, vengono spazzati via per approvare subdolamente la pratica dell’utero in affitto, una vergognosa forma di schiavitù a pagamento, quando nel mondo ci sono milioni di bambini che attendono una famiglia che possa accoglierli con amore e tenerezza. E’ uno schiaffo al loro dolore”, commenta il presidente di Ai.Bi.Amici dei Bambini, Marco Griffini