Ucraina. Ai.Bi. & Soleterre insieme per ridare il sorriso ai piccoli sfollati che hanno perso tutto: nasce il consorzio delle ong italiane

bimba-ucrainaAi.Bi. e Soleterre, Ong entrambe attive in Ucraina da più di 10 anni lanciano un appello all’opinione pubblica italiana perché non lasci soli gli ucraini e al mondo della Cooperazione per la creazione di un consorzio che intervenga immediatamente per migliorare la grave situazione socio-sanitaria in cui versa il Paese.

La guerra in Ucraina ha ucciso quasi 6 mila persone, ne ha ferite più di 15 mila e ha portato la popolazione allo stremo delle forze. Le Nazione Unite stimano in 5 milioni le persone che necessitano di un aiuto umanitario per questioni relative alla salute, all’alimentazione, alla sicurezza. Tra loro centinaia di migliaia di bambini a cui mancano cibo, alloggi e cure. Più di tre milioni sono particolarmente vulnerabili perché vivono nelle regioni colpite dal conflitto o hanno dovuto lasciare le loro case a causa della guerra (i soli sfollati interni sono oltre il milione).

Nonostante la gravità della situazione, la reazione della comunità internazionale è inadeguata e gli aiuti tardano ad arrivare. Sebbene lo Humanitarian Response Plan di OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) abbia stimato in 316 milioni di dollari i fondi necessari per ripristinare condizioni di vita dignitose, ad oggi risultano erogati soltanto 37 milioni di dollari.

Ai.Bi. e Soleterre, ONG entrambe attive in Ucraina con progetti dedicati alla cura e al sostegno dei minori, hanno deciso di creare un consorzio per portare aiuto nel Paese in maniera coordinata ed incisiva e lanciano un appello alle altre Associazioni e ONG italiane affinché si uniscano: agire con interventi integrati che permettano di massimizzare l’efficacia è diventato imprescindibile per sopperire alla debole reazione e alla scarsa tempestività negli aiuti della comunità internazionale.

Invitano inoltre l’opinione pubblica italiana – istituzioni, cittadini, imprese – a mobilitarsi e a sostenere le azioni e i progetti in favore dei cittadini ucraini, vittime di un terribile conflitto che si sta consumando a due passi da casa nostra, nel cuore dell’Europa.

“Ai.Bi. è attiva in Ucraina dal 1999 sia con progetti di cooperazione allo sviluppo – dice Marco Griffini, presidente di Amici dei Bambini – che di adozione internazionale operando con i minori abbandonati negli istituti. Inoltre Ai.Bi, con l’intervento di emergenza, si propone di raggiungere gli 8.000 bambini sfollati nell’area rurale di Kharkiv attraverso: la distribuzione di latte in polvere e alimenti per le fasce più deboli dell’infanzia (bambini 0-3 anni); la distribuzione di no food items (kit igiene e indumenti); la creazione di children safe space (ludoteche), luoghi protetti dove i bambini grazie al gioco, alla relazione e al supporto di psicologi e animatori specializzati hanno l’opportunità di superare i traumi causati dalla guerra (PTSD – Post Traumatic Stress Disorder)”.

“Come sempre, i più deboli si trovano nelle condizioni di maggiore necessità – precisa il Presidente Griffini – . Ai bambini dai 0 ai 3 anni manca il latte in polvere, la maggior parte delle mamme ha perso la capacità di allattare a causa dello stress post traumatico, alimenti specifici, pannolini, sapone e indumenti. I bambini più grandi hanno bisogno di recuperare dal trauma di aver assistito alla violenza del conflitto. E tutto ciò accade a poche ore di volo dall’Italia, vicinissimo ai nostri confini, alle nostre case: nonostante ciò è una guerra ignorata da tutti. Bisogna urgentemente aiutare questi bambini a superare choc che rischiano di essere indelebili. Non si può correre il rischio di un’altra infanzia perduta come purtroppo già si è verificato con le guerre nei Balcani. Da qui l’appello alle altre Ong “per unire le forze” – conclude il presidente Griffini – e le nostre campagne a favore dei più deboli. Immaginate di avere un missile piantato nel vostro giardino di casa. Non si può fare finta di nulla”.

“Soleterre lavora in Ucraina con i bambini malati di cancro – dice Damiano Rizzi, presidente di Soleterre – da più di 10 anni. Sosteniamo ogni anno 2000 bambini con le loro famiglie, 2 ospedali pubblici, 10 associazioni locali e promuoviamo la formazione del personale medico e paramedico. Abbiamo aperto una casa d’accoglienza che ogni anno ospita 80 famiglie con bambini malati di cancro. Questi mesi di conflitto hanno quasi azzerato i progressi fatti e la situazione socio sanitaria non è mai stata così precaria con mancanza di medicine, strumentazioni e posti letto. Da ottobre scorso con la nostra campagna #EmergenzaUcraina abbiamo cercato di fare ancora di più, aiutando anche le famiglie di sfollati che si sono spostate nella capitale per curare i propri figli. Ma per essere più incisivi e apportare significativi miglioramenti è adesso necessaria un’azione coordinata che può essere realizzata solo unendo le forze e le capacità delle varie associazioni e organizzazioni non governative italiane”.