Ucraina: scontri tra polizia e manifestanti, Kiev messa a ferro e fuoco

ucrainaViolenti scontri sono scoppiati a Kiev, capitale dell’Ucraina, nelle strade che portano ai palazzi del potere. A fronteggiarsi sono le forze dell’ordine e i manifestanti antigovernativi, che, fino a questo momento, contano 3 morti e numerosi arresti tra le loro fila. L’Ucraina è uno dei Paesi da cui arrivano molti dei bambini adottati in Italia grazie all’assistenza di Amici dei Bambini, che guarda con preoccupazione a quanto sta accadendo in queste ore nella repubblica ex sovietica.

I manifestanti, proteggendosi con le carcasse degli autobus bruciati durante le fasi di guerriglia di domenica 19 gennaio, hanno bersagliato gli agenti con petardi, sassi e bottiglie incendiarie. La polizia ha risposto con lancio di lacrimogeni e ha caricato la folla, sfondando le barricate. Secondo quanto riferito dai medici e dai dimostranti di EuroMaidan, il comitato organizzativo della resistenza contro il presidente Viktor Yanukovych, la reazione delle forze di sicurezza avrebbe provocato il ferimento di molte persone.

Secondo la Procura generale ucraina, 2 delle 3 vittime degli scontri sarebbero rimaste uccise in seguito a ferite da arma da fuoco, mentre la terza sarebbe morta cadendo da un colonnato all’ingresso dello stadio della Dinamo Kiev, dove sono scoppiati i primi tumulti.

Sui nuovi scontri è intervenuta l’Unione Europea che ha chiesto all’Ucraina di far cessare immediatamente gli episodi di violenza nel Paese.

Il presidente Yanukovych è sembrato voler intraprendere la strada della mediazione e ha convocato i partiti di opposizione a un incontro risolutore.

Nel frattempo però gli Stati Uniti annunciano sanzioni. Già nei mesi di novembre e dicembre 2013 l’ambasciata Usa a Kiev aveva revocato diversi visti ai cittadini ucraini che avevano fatto uso della forza contro coloro che manifestavano in piazza Maidan.

 

Fonte: la Repubblica