Ucraina. Vivere a Kiev: “La vita è cambiata completamente ed è diventata imprevedibile”

Mila: “Questa situazione mi ha insegnato a rivedere la vita. Tornando a casa non so mai se troverò l’elettricità oppure dovrò fare 19 piani a piedi”

I mesi scorrono, il Natale si avvicina, mentre in Ucraina imperversa la guerra e a fare compagnia a bambini e famiglie c’è il freddo inverno, la paura delle bombe e il buio, visto che spesso manca anche l’elettricità.

Abbiamo chiesto a Mila, un’operatrice del Punto Ai.Bi. di Kiev, che grazie al progetto #BAMBINIXLAPACE porta sostegno psicologico, conforto e un momento di normalità nella vita di tanti bambini e delle loro famiglie, di raccontare come è stata stravolta la sua quotidianità. Condividiamo con voi la sua testimonianza.

La vita è cambiata completamente ed è diventata imprevedibile.

Tornando a casa non so mai se troverò l’elettricità oppure dovrò fare 19 piani a piedi. Questo toglie la necessità di fare esercizi cardio… un giorno ho fatto ben tre volte questo percorso.

Quando torno senza spesa “va bene”, ma quando in mano ho una grande bottiglia d’acqua ed altre cose… un po’ meno. Un giorno ho visto un uomo fare le scale con una grande cassa di prodotti alimentari, mentre l’altro giorno c’erano alcuni operai che trasportavano materiale edile.

Tante cose si scoprono cambiando abitudini e perdendo quello a cui ero abituata e davo per scontato.

Una cosa stupenda che mi da questa discesa/salita sono le persone nuove che incontro sul mio percorso. Alcuni sorridono, altri sbuffano. C’è chi porta il proprio cane in braccio, chi augura buongiorno e chi corre, guardando giù per le scale. Un uomo ha addirittura tirato fuori da casa un attrezzo per fare ginnastica.

Insieme alla luce spesso non prende bene neanche la connessione del cellulare, questo impedisce di programmare il lavoro on-line e di rispettare le scadenze, ma si impara a trovare soluzioni proprio trovandosi in situazioni non vissute prima.

Con questi sbalzi di elettricità, ho staccato il frigo, è impossibile tenerci il cibo. Mi è venuto in mente l’immagine di come facevano nel XX secolo per conservare gli alimenti: mettevano i sacchi fuori dalla finestra.  Adesso ho detto addio all’idea di conservare a lungo i prodotti, mettendoli in freezer e dimenticando di averli per mesi.

Questa situazione mi ha insegnato a rivedere la vita, vedere le cose che erano pendenti e a cui non davo attenzione nel giusto tempo. Ho iniziato a comprare il necessario e i prodotti freschi come frutta e verdura, rimangono freschi, perché vengono consumati in pochi giorni.

Mi sento come se fossi un’esploratrice, ogni giorno scopro i miei poteri e sono la padrona della mia vita.

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Queste sono solo alcune delle tante storie che quotidianamente i nostri operatori intercettano e affrontano, cercando il modo migliore per aiutare ciascuno. In questo contesto è più che mai prezioso l’aiuto che ognuno può dare aderendo al progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraini, che permette di dare continuità agli interventi che Ai.Bi. compie nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per dare il tuo contributo.
Ai.Bi. ha anche deciso di devolvere al progetto #BAMBINIxLAPACE tutte le donazioni raccolte durante il periodo natalizio, a partire dal grande evento “Il Bello che Fa Bene”, che torna in presenza fino al 20 dicembre, a Milano, in via Tortona, 30, con un Temporary Shop e una mostra fotografica proprio sui progetti di Ai.Bi. in Ucraina, Moldova e Italia.
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