Un nuovo albo degli enti autorizzati? Solo un modo per creare un oligopolio

Ma stiamo scherzando? Azzerare l’albo e rivedere quali siano gli enti accreditabili modificando la normativa (alzando paletti?); magari vedere drasticamente diminuito il numero degli stessi, così da creare un oligopolio con un controllo del settore in mano a pochi; ritenere che gli enti debbano essere coinvolti nello studio della coppia! I servizi sociali ed i tribunali sono l’ unica garanzia! Non si può permettere che gli enti abbiano il controllo di tutte le fasi dell’iter adottivo, compresa l’idoneità  della coppia. Gli enti hanno già troppi poteri nel far il bello ed il cattivo tempo dopo il conferimento del mandato. Finiamola con motivazioni che non garantiscono la coppia o la famiglia: il sistema dei servizi sociali e dei tribunali funziona e ci sono tutti gli strumenti affinché la coppia abbia una garanzia sull’ imparzialità delle procedure per il rilascio dei decreto di idoneità. Calano i mandati, calano le coppie, calano le adozioni: dare in mano agli enti tutte quelle prerogative è inconcepibile. Se c’è da riformare, bisognerebbe prevedere una riforma che abroghi gli enti e al loro posto venga creata una sola struttura pubblica. Troppi soldi sono mossi dagli enti stessi: 2000 adozioni per 30mila=60 milioni di euro all’anno. 

Giuseppe

 

IRENEBERTUZZIGentile Signor Giuseppe,

Lei sostiene che la procedura relativa al rilascio dell’idoneità debba essere lasciata così come è, perché altrimenti non ci sarebbero garanzie certe per le coppie. Forse non è sufficientemente chiara la nostra proposta. I servizi del territorio non sarebbero per nulla cancellati, anzi lavorerebbero insieme agli enti. La supervisione del lavoro effettuato verrebbe data ad una Commissione regionale cui spetta la decisione del rilascio  dell’idoneità. Perché ha così paura di questo cambiamento? Negli altri Paesi europei, dove non esistono i tribunali, le cose funzionano e gli enti presenti (in Francia metà dei nostri) lavorano bene con costi calmierati rispetto a quelli applicati dagli enti italiani.

Perché pensa che l’azzeramento degli enti e l’innalzamento dei requisiti  sia qualcosa di negativo? Non sono le stesse coppie che si lamentano dei costi da sostenere o delle pratiche alcune volte poco chiare? Qual è la Sua proposta? Lo status quo?

Bravo signor Giuseppe! Abroghiamo tutti gli enti e creiamone uno solo statale: chissà quante adozioni  si realizzeranno e soprattutto chissà quanti bambini potranno trovare una famiglia.

La demagogia ed il populismo non ripagano alcuno. Se vogliamo far funzionare le cose dobbiamo impegnarci a cambiarle, cercando di fare del nostro meglio per farle funzionare.

Cordialmente,

Irene Bertuzzi

Responsabile adozioni internazionali di Ai.Bi.