Unioni civili. Un figlio a tutti i costi? Ecco le 6 strade delle coppie gay

COPPIA GAYSei diverse combinazioni per avere un figlio a tutti i costi. Un bambino che si potrebbe ritrovare, a seconda dei casi, con 3 o 4 o addirittura 5 genitori contemporaneamente. A tutto questo potrebbe portare l’approvazione del Disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili che, secondo le intenzioni del governo, dovrebbe essere discusso in parlamento entro l’estate.

Il Ddl, tra le altre cose, propone l’inserimento della legislazione italiana della cosiddetta stepchild adoption. Come avviene attualmente in Germania, le coppie omosessuali non potrebbero procedere all’adozione esattamente come quelle eterosessuali, ma potrebbero comunque aggirare l’ostacolo facendo in modo che un membro della coppia adotti il figlio del partner. Le possibilità che questa modalità apre sono tante, complesse e decisamente paradossali.

Consideriamo innanzitutto l’eventualità di una coppia formata da due uomini. La prima opzione potrebbe portare uno dei due a offrire il proprio materiale genetico per la fecondazione di una donna disposta ad “affittare” il suo utero: l’uomo risulterebbe padre naturale del nascituro che il suo partner potrebbe successivamente adottare.

Seconda possibilità. Il liquido seminale di uno dei due componenti della coppia e gli ovociti da fecondare messi a disposizione da una donna si “incontrano” nell’utero in affitto presso il corpo di un’altra gestante. Anche in questo caso il bebè sarebbe figlio naturale dell’uomo e il suo partner avrebbe il diritto di adottarlo.

Quindi una terza opzione, la più articolata. Qui i due uomini della coppia sarebbero semplicemente committenti prima e adottanti poi del neonato. Quest’ultimo nascerebbe sempre da un utero in affitto in cui il materiale genetico di un uomo, futuro padre naturale del bebè, feconderebbe l’ovocita donato da un’altra donna.

Non meno complesse sono le possibilità che si presenterebbero se a formare la coppia omosessuale fossero due donne. Nel primo caso, una delle due sarebbe la madre naturale del piccolo, che ovviamente avrebbe anche un padre naturale, mentre l’altra donna potrebbe adottare il neonato.

Nella seconda opzione, una donna della coppia partorirebbe dopo aver subito l’impianto di un ovocita di una seconda donna fecondato da un uomo che avrebbe messo a disposizione il suo materiale genetico. E al termine del processo scatterebbe il diritto all’adozione da parte della partner della prima donna.

Ultimo e più incredibile caso: 5 genitori per un bebè. Le due donne omosessuali commissionerebbero un bambino che nascerebbe da una gestante il cui utero viene dato in affitto per la gravidanza frutto dell’”incontro” tra il materiale genetico di un uomo e l’ovocita da fecondare offerto addirittura da una quarta donna.

Se c’è da impazzire solo a leggere tutto questo, immaginiamo quanto sarebbe complesso per un bambino, figlio di una coppia omosessuale, riuscire a comprendere l’assurdo processo con cui è stato prima messo al mondo e poi accolto da due persone che non possono neppure definirsi mamma e papà. Sei strade per “procurarsi” un bambino, messe in piedi da un Ddl formulato senza mai chiedersi, evidentemente, dove sia in tutto ciò il superiore interesse del minore.

 

Fonte: carlogiovanardi.it