USA. Neonati in scatola: la ricetta finlandese contro le morti in culla

babyboxCentocinquemila scatole di cartone stanno per invadere il New Jersey. Non conterranno scarpe, né libri, né suppellettili di nessun tipo: conterranno bambini. Cioè saranno le culle dei neonati che vedranno la luce nel 2017 nello stato americano, primo negli Stati Uniti (ma sta arrivando anche l’Ohio) ad adottare il famoso sistema finlandese della “baby box”.

Di che cosa si tratta? Una scatola recapitata dalle autorità sanitarie a tutti i neogenitori con dentro un kit di accoglienza al mondo a base di pannolini, salviette, pomate e altre prime necessità. Ma una volta aperta, e opportunamente svuotata dai neogenitori stessi, la scatola diventa un posto dove mettere a nanna il bebè in sicurezza.

E non sono soltanto i bimbi del New Jersey e quelli finlandesi a dormire tra pareti di cartone: una simile sperimentazione è partita per esempio anche in Scozia, con una scatola ricca di una quarantina di doni preziosi tra cui termometro, maglioncino, prodotti per l’igiene, giocattoli e libri per bambini. Così come nello stato di Alberta, in Canada, e in Sudafrica. Ma, che sia un dono statale o meno, e che inizialmente contenga oggetti e solo dopo bambini, o che nasca come una semplice culla di cartone, la moda del neonato in scatola da qualche anno in qua sta facendo il giro del mondo.

A incoraggiarla, più che la sola comodità, è l’idea che possa essere protettiva nei confronti della morte improvvisa del lattante, tecnicamente detta Sindrome della morte in culla (Sids). E se anche non lo è direttamente, per i pediatri del New Jersey lo è di certo per il messaggio che dà.

La Sids nei Paesi industrializzati colpisce un neonato su 2000, in Italia sono circa 300 all’anno. Il 60% sono maschi ed è la prima causa di mortalità tra 1 e 12 mesi. La massima frequenza si ha tra 2 e 4 mesi. I maggiori fattori di rischio sono genetici: nascita prematura ed esposizione al fumo passivo. La scatola è, invece, un ambiente sicuro che risponde ai requisiti individuati dai pediatri e per questo riduce i casi di decessi improvvisi.

La scatola nasce nella poverissima Finlandia alla fine degli anni Trenta: con il suo contenuto lo Stato sosteneva i neogenitori e dava a tutti i bambini le stesse condizioni di partenza nella vita, che fossero figli di signori o di povera gente. Poi è diventata un simbolico rito di benvenuto. Perché ovviamente nessuno sostiene che sia la ‘baby box’, e nemmeno quello che all’inizio vi si trova all’interno, ad aver abbassato drasticamente i tassi di mortalità infantile dalla Finlandia di allora a quella avanzata di oggi, che è uno dei posti più sicuri al mondo dove nascere e crescere. Certo è che anche solo con le sue quattro pareti qualcosa lo ha cambiato: cioè l’abitudine di far dormire il neonato piccolissimo nel lettone grande, insieme ai genitori. Non solo: li ha educati a mettere a letto il neonato in un posto solo suo, senza troppi cuscini, peluche e giocattoli intorno, oggetti tra i principali imputati dei decessi inattesi e inspiegabili che talvolta (per fortuna, molto raramente) si registrano tra i bambini sani.

Fonte: La Repubblica