Usa. Pubblicato Rapporto adozioni internazionali 2014: senza la Russia le adozioni calano, ma le tabelle nascondono timidi segnali di ripresa

family black white 400 286In mancanza della pubblicazione- almeno sino ad ora- da parte della Cai del rapporto adozioni internazionali realizzate in Italia nel 2014, ci dobbiamo accontentare di commentare i dati di altri Paesi, certo più ferrati del nostro in termini di trasparenza. Puntuale la pubblicazione da parte del Dipartimento di Stato americano delle statistiche relative alle adozioni internazionali effettuate nel 2014.

In termini assoluti, i numeri confermano la discesa delle adozioni. Il 2014 registra appena 6.441 adozioni. Distanze siderali rispetto alle 23mila adozioni concluse nel 2004. Il numero totale di adozioni di quest’anno, che viene calcolato in termini di anno fiscale e non solare, è il più basso dal 1982, quando le adozioni furono solo 5.749.

Nel 2014 il Paese d’origine che si colloca al primo posto per numero di adozioni è la Cina. I bimbi con gli occhi a mandorla accolti in famiglie americane sono stati 2.040. Non certo un caso, visto che Pechino ha messo a punto procedure sicure e rapide per concludere gli iter adottivi. Il record comunque impallidisce in confronto ai quasi 8mila bambini cinesi adottati dagli americani nel 2005. L’ Etiopia con le 716 adozioni si colloca al secondo posto. L’ Ucraina e Haiti, paesi d’origine emergenti, si posizionano al terzo e quarto posto, rispettivamente con 521 e 464 nuovi piccoli americani.

Ma se questa è la fotografia in numeri assoluti, una lettura più approfondita permette di cogliere timidi segnali positivi contenuti nella tabella. Intanto va detto che il 2014 ha visto da una parte il perpetuarsi del divieto di adozione da parte di famiglie americane in Russia, tradizionale paese di provenienza di tanti bimbi adottati in America; dall’altro il perpetuare del blocco delle adozioni in Congo. Nel 2013 il numero complessivo di adozioni è stato di 7.094 adozioni.

Ovvero 653 adozioni in più rispetto al 2014. Ma se si sommano i circa 700 bambini che sono solo in attesa del permesso d’uscita dal Congo, le adozioni nell’anno appena passato sarebbero state le stesse del 2013, anzi si sarebbe registrato un piccolo, ma significativo segno positivo. Almeno qualche centinaia in più del 2013.

La sostanziale tenuta delle adozioni anche nel 2014 è di certo merito della politica americana, attenta al settore delle adozioni internazionali. Tanto che lo stesso Barack Obama si è speso in prima persona per risolvere la situazione dei bimbi congolesi, mentre il Dipartimento di Stato ha lavorato per potenziare i rapporti con nuovi paesi d’origine, per salvaguardare la grande risorsa d’accoglienza delle famiglie americane e rendere giustizia a milioni di bambini abbandonati.

Quando avremo la possibilità di commentare anche i dati delle adozioni internazionali realizzate in Italia?