USA.Vacanze preadottive adolescenti: l’80% viene adottato

foto-ucrainaArrivano stanche all’aeroporto, dopo il lungo viaggio dall’Europa dell’Est. Ma poi, in pochi giorni, rifioriscono. Sono le orfanelle che quest’estate, come negli anni scorsi, raggiungono il Texas e altri stati americani, sponsorizzate da un’organizzazione cristiana non-profit della Georgia, la New Horizons for Children. L’ente non può fare adozioni, ma spesso le famiglie che ospitano le bambine si rivolgono ad un’altra agenzia per le adozioni e cominciano il lungo calvario dei documenti e degli assistenti sociali.

«La verità è che se queste adolescenti non fossero mai venute in Texas, nessuno le avrebbe adottate»- spiega Lindsay Hill, una madre affidataria di Ozark che per cinque settimane ha ospitato una di loro. «Io e mio marito per anni siamo andati in missione nell’Europa dell’Est, ma adesso il nostro budget non ce lo permette più e così apriamo le porte della nostra casa per regalare una vacanza a chi vive in orfanotrofio».

Certo, dopo cinque settimane l’ospite dovrà tornare indietro. Ma sospira Lindsay,  «Con Dio non si sa mai…»

Secondo una statistica della New Horizons, una volta uscite dagli istituti il 60% delle ragazze finisce nel giro della prostituzione; il 70% dei maschi finisce nelle strade o in prigione. Il 15% si suicida nei primi due anni.

«Quando lessi quei dati mi convinsi ad ospitare anch’io una ragazza», -ha raccontato Mark Falmer, che vive nella cittadina texana di Halltown. «A 16 anni le buttano in strada», aggiunge. Insieme a sua moglie Mindy, Falmer sta ospitando Roza, che ha 14 anni: «Tra un anno e mezzo la getteranno in mezzo ai lupi» ha bisbigliato Falmer, trattenendo a stento le lacrime.

Una delle regole ferree del programma prevede che la famiglia affidataria non menzioni mai la parola adozione; ma le statistiche sono meravigliose: l’80% delle ragazze che partecipano al programma vengono adottate dalla famiglia che le ospita o da altre coppie che incontrano durante il loro soggiorno.

«E’ molto più difficile dire di no ad una ragazza che hai conosciuto in carne ed ossa piuttosto che ad una che hai visto solo in fotografia», spiega Falmer. Senza dimenticare che la vacanza è un’opportunità per tutte. Se anche Roza tornerà nella triste realtà del suo orfanotrofio, si porterà con sé dei ricordi preziosi. In cinque settimane imparano un po’ d’inglese, vengono visitate da un oculista e un pediatra, viaggiano e si divertono.

La signora Hill ospita  per la seconda volta Monta, una ragazza di 12 anni arrivata per la prima volta lo Natale. «Sono state le mie tre figlie, che hanno rispettivamente otto, cinque e tre anni a chiedermi di riavere qui con noi Monta- sottolinea la donna- si vogliono già bene come sorelle».

Dalla nostra corrispondente dagli Stati Uniti, Silvia Kramar

fonte: http://www.news-leader.com/article/20130729/NEWS01/307290030/