USA/Russia: la morte del piccolo Maksim inasprisce la relazione fra i due paesi

1052Mold-asilo2La terribile vicenda della donna statunitense del Texas che ha ucciso il figlio adottivo russo si infittisce di nuovi e sconcertanti dettagli. E rende i rapporti Usa – Russia ancora più tesi dopo che Mosca, su input di Vladimir Putin, aveva ordinato di bloccare ogni adozione di bambini russi negli Usa. Questa decisione era scaturita dopo le sanzioni imposte da Washington che vietavano l’ingresso negli USA di tutti i funzionari russi ritenuti coinvolti nella misteriosa morte in carcere del giovane avvocato Serghej Magnitskij, il quale lavorava a Mosca per una società angloamericana, Hermitage Capital Management, e che aveva denunciato più volte la corruzione del paese.

Il 21 gennaio, Maksim Kuzmin, un bimbo di soli tre anni adottato da un orfanotrofio di Pskov, è stato picchiato selvaggiamente dalla madre adottiva fino alla morte. L’autopsia ha infatti rivelato che il bambino aveva ferite multiple alla testa, agli arti, all’addome e agli organi interni. Il piccolo è deceduto poco prima dell’arrivo dei medici chiamati dalla donna-killer.

La notizia era rimasta nascosta per quasi un mese, ed è stata resa nota solo lunedì 18 febbraio dal Delegato del Cremlino per i Diritti dell’Infanzia, Pavel Astakhov che, attraverso il profilo Twitter del suo ufficio @RFdeti, aveva scritto: «Maxime, 3 anni, è stato ucciso dalla madre adottiva che gli ha dato sostanze psicotrope molto potenti per un lungo periodo», dichiarazione grazie alla quale si è scoperto che la madre adottiva era solita imbottire di psicofarmaci il bimbo russo.

La madre naturale di Maksim, in seguito alla tragica notizia, avrebbe contattato il plenipotenziario presidenziale per i diritti del bambino Astakhov, per chiedere l’immediato ritorno in patria di un altro dei suoi figli, Kirill, fratello di Maksim e anch’egli in adozione presso una famiglia negli Stati Uniti. Molte famiglie della regione di Pskov si sono già dichiarate pronte ad accoglierlo. Astakhov, in una conferenza stampa a Mosca, ha dichiarato che studierà gli aspetti giuridici della procedura ma che esistono forti dubbi sulla legittimità del processo.

Intanto nella località Pskov, da cui provenivano i due bambini, il governatore Andrej Turchak, ha emesso provvedimento di interruzione delle procedure di tutte le adozioni internazionali dei minori della regione. “Noi dobbiamo fare tutto ciò che è necessario per fare in modo che i bambini orfani di Pskov vengano adottati in questa regione o, almeno, da cittadini russi”

Ha anche aggiunto che le procedure di adozione riprenderanno dopo che verrà istituita una commissione speciale, costituita da referenti istituzionali e da associazioni di genitori adottivi e di tutela dei diritti dei minori, la quale avrà il compito di tracciare le linee guida per la selezione delle coppie candidate all’adozione.

La decisione del Governatore Turchak di bloccare tutte le adozioni degli orfani della regione è stata comunicata il 19 febbraio, all’apertura di una riunione dell’amministrazione regionale e viene riportata anche dal sito ufficiale della regione di Pskov.

(sito ufficiale della regione di Pskov www.pskov.ru/novosti/19.02.13/30996)