Utero in affitto. Baldassarre (Lega): Sui bambini di Kiev, la Commissione Europea ha la responsabilità di intervenire

La Baldassarre e tutto il Direttivo dell’ Intergruppo del Parlamento Europeo chiedono a gran voce alla Commissione che condanni, una volta per tutte, la maternità surrogata

 

Un invito rivolto alla Commissione Europea perché adotti al più presto quelle misure atte a garantire il rispetto dei diritti fondamentali dei 46 bambini nati da maternità surrogata in Ucraina, ad esempio accertando la volontà delle madri biologiche di prendersi cura di loro e chiedendo a tutti i governi di porre fine alla pratica della maternità surrogata e al traffico di bambini.

Queste sono solo alcune delle richieste di cui Simona Baldassarre medico ed europarlamentare della Lega si è fatta promotrice e portavoce nei giorni scorsi, in qualità di co-presidente del Direttivo dell’Intergruppo del Parlamento Europeo sulle sfide demografiche, l’equilibrio tra famiglia e lavoro e le transizioni giovanili, inviando una lettera indirizzata alla Commissione Europea e rivolta al contrasto “all’aberrante pratica della surrogazione e sulla preoccupante situazione dei bambini ‘in ostaggio’ in Ucraina”.

Questione su cui anche Ai.Bi. si è più volte espressa.

La Baldassarre e tutto il Direttivo dell’Intergruppo chiedono a gran voce alla Commissione che si attivi per tutelare i diritti essenziali dei bambini e che condanni, una volta per tutte, la maternità surrogata. “Voglio ribadire, ancora una volta che questa pratica umilia le donne e la loro dignità – sottolinea in una nota il medico ed europarlamentare – imponendo contratti in cui le donne sono legalmente obbligate a rinunciare al loro diritto di mantenere un legame con il neonato. Mettendo a rischio il benessere psicologico del piccolo e rompendo bruscamente il rapporto di dialogo che madre e figlio si scambiano dal grembo materno, fondamentale per il benessere psicofisico del bambino – continua- e genera un business stimato circa 6 miliardi di dollari che vede il corpo della madre e dell’infante come meri oggetti di un contratto. La Commissione ha la responsabilità di intervenire, perché le donne non sono incubatrici e i bambini non sono una merce”.

 La Baldassarre chiede con forza alla Commissione che, soprattutto in questo particolare periodo di emergenza le Istituzioni UE raddoppino gli sforzi per tutelare i diritti fondamentali delle persone vulnerabili.

“In questo senso – si legge nella lettera inviata alla Commissione – siamo stati messi in guardia dal video scioccante che mostra 46 bambini, nati da maternità surrogata, letteralmente stipati  in un hotel, a Kiev, in un asilo nido improvvisato in assenza delle loro madri, in attesa di essere rilasciati agli stranieri che avevano siglato un contratto per il loro acquisto, ma che a causa della pandemia, non hanno potuto recarsi in Ucraina, molti dei quali sono cittadini europei”.

Il Parlamento europeo ha già adottato una posizione chiara contro questa pratica in diverse sue risoluzioni,  a partire dal 2011. “In un momento storico in cui la dignità delle donne e dei bambini è centrale in tutte le politiche dell’UE – si legge nella lettera- la maternità surrogata è un evidente contraccolpo ai loro diritti”.