Utero in affitto. L’Europa boccia per l’ennesima volta lo spregiudicato sistema che sfrutta le mamme e ingrassa gli affarist

utero in affittoLa maternità surrogata, cioè l’utero in affitto, non sarà legalizzata. Almeno in Europa.  L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha, infatti, bocciato con 83 no, 77 sì e 7 astenuti il primo rapporto sulla maternità surrogata. Il documento, proposto dalla ginecologa belga Petra De Sutter, chiedeva l’introduzione di forme specifiche di tutela per i bimbi nati dalla cosiddetta pratica dell’utero in affitto.

Lo avevamo già respinto per ben due volte in Commissione Affari sociali ed oggi l’assemblea plenaria del Consiglio d’Europa ci ha dato ragione bocciando il testo De Sutter“, dice Eleonora Cimbro, deputata Democratica della Delegazione italiana del Consiglio d’Europa. “Sono dunque molto soddisfatta del duro lavoro che abbiamo portato avanti in questi mesi. Il voto di oggi sancisce di fatto la fine di questo tentativo di sdoganare la maternità surrogata“.

E’ una pratica che va scoraggiata perché mercifica il corpo delle donne e fa dei bambini un prodotto. Non possiamo creare figli di tutti e di nessuno mentre dobbiamo sostenere le adozioni di bambini già abbandonati“, afferma la deputata del gruppo parlamentare ‘DES-CD’ e Rapporteur generale ‘No Hate’ al Consiglio d’Europa, Milena Santerini.

In Europa, ci sono paesi in cui non è stata presa posizione come il Belgio, Ungheria, Irlanda e Spagna, e altri come il Regno Unito e la Grecia dove è consentita ma solo in forma altruistica (senza pagamento). Nel resto del mondo, come l’ India e Ucraina sono considerati i paesi fautori del boom dell’industria della surrogazione commerciale.

Il fenomeno è in forte espansione. Nel 2010 in California sono nati circa 1400 bambini, la metà dei quali su richiesta di coppie straniere. In India operano oltre 3mila cliniche, per un business che supera i 400 milioni di dollari l’anno e porta a termine almeno 1500 casi di surrogazioni l’anno, un terzo dei quali per conto di stranieri.

In Italia l’utero in affitto è una pratica illegale e perseguibile penalmente ma se le linee guida fossero passate si sarebbe aperta una sorta di obbligo ad adeguarsi alle regole europee.