Vaccini. Chi sono i salta fila?

Dopo la forte denuncia di Draghi è partita la “caccia” ai salta fila che hanno avuto il vaccino prima di chi ne aveva diritto. Si muove il Presidente della Commissione antimafia Nicola Morra

All’indomani della conferenza stampa di Draghi dell’8 aprile, è stata una delle notizie più dibattute (insieme al “terrorista” rifilato a Erdogan): i “furbetti” che saltano la fila dei vaccini e riescono a ottenere la somministrazione prima di che ne avrebbe più diritto.

I salta fila: se gli “altri” sono più della metà rispetto agli over 80

I sospetti sono diretti, da subito, alla voce “altro” nell’elenco delle persone vaccinate, ovvero quella che non comprende ultraottantenni, ospiti delle RSA, operatori sanitari, personale scolastico, forze dell’ordine o personale non sanitario. Un elenco che, per quanto sia comprensibile possa contenere anche diverse migliaia di casi particolari del tutto legittimi, fa un po’ specie nel suo totale di 2.236.752 soggetti.
Sostanzialmente, si tratta di circa la metà delle dosi che sono state destinate ai maggiori di 80 anni. Ecco perché a muoversi è stato, dopo la sollecitazione di Draghi, anche il Presidente della Commissione antimafia Nicola Morra che, su Facebook, ha annunciato che chiederà gli elenchi dei vaccinati per una verifica.

L’ipotesi dell’infiltrazione delle mafie per favorire i salta fila

La mossa di Morra è stata concordata – secondo quando riporta il Corriere – con il coordinatore in Antimafia del comitato sulla prevenzione e repressione delle attività predatorie della criminalità organizzata durante l’emergenza sanitaria Paolo Lattanzio.

Il sospetto, non troppo nascosto, è che ci possa essere l’infiltrazione della malavita organizzata, specie in regioni in cui mafia, camorra e ‘ndrangheta sono storicamente molto presenti e attive come Sicilia, Campani e Calabria, insieme alla Valle D’Aosta le regioni in cui le somministrazioni agli “altri” sono più elevate.

D’altra parte, di intercettazioni che dimostrino come i criteri su chi sia stato vaccinato orima non abbiano seguito del tutto i protocolli non mancano.

La convinzione di Morra è che i vaccini siano diventati uno strumento di potere e consenso anche per le mafie, da qui l’esigenza di vederci più chiaro, anche vedendo “i dati scorporati per provincia”. E a chi obietta che la richiesta si scontri con la difesa dei dati sensibili, Morra (come riporta il Corriere) replica: “Rispetto i diritti di tutti. Ma c’è anche quello dell’Antimafia di svolgere indagini sulla sanità, tra le maggiori fonti di guadagno delle mafie”.