Verso la fine dello stato di emergenza, ma i contagi da Covid rialzano la testa. Come mai?

Nonostante a fine marzo sia prevista la fine dello stato di emergenza, nelle ultime settimane il rialzo dei contagi ha fatto segnare una lieve ripresa. Cerchiamo di capirne i motivi e prevedere gli scenari futuri

Lo stato di emergenza si avvia verso la conclusione, con il Governo che non lo prorogherà dopo la data del 31 marzo. Mentre da un lato, però, si guarda già verso le riaperture, dall’altro i contagi hanno rialzato la testa e non possono certo lasciare tranquilli. Al momento, è vero, la risalita dei contagi è ancora contenuta, ma il passato ha dimostrato come ogni segnale non debba essere sottovalutato.

Rialzo contagi: quali le cause?

Le cause di questa risalita, secondo gli esperti, sono da ricercare nella maggiore trasmissibilità della variante Omicron 2, ma, soprattutto, nella scarsa copertura vaccinale tra i ragazzi in età scolare. In particolare, la battuta d’arresto è arrivata nella fascia di età 5 – 11 anni, per i quali la campagna vaccinale è cominciata in dicembre ed è andata progressivamente scemando, lasciando ancora scoperti 1,5 milioni di individui. Nell’ultima settimana, sono stati solo 5.290 i bambini che hanno incrementato la quota di vaccinati.
Non a caso è proprio tra i più piccoli che il contagio trova maggiore diffusione, con gli ultimi dati della Fondazione Gimbe che sottolineano come il 19%riguardi i bambini al di sotto dei 5 anni, per i quali il vaccino non è ancora stato approvato.
La notizia positiva è che a questo rialzo di contagi per ora non corrisponde un rialzo della pressione sugli ospedali, se non di lievissima entità. E questo è uno dei motivi che più fermano le famiglie: se il Covid diventa una malattia da cui si guarisce tutto sommato in tempi brevi e senza troppi problemi, perché vaccinare i figli? Domanda che, ormai lo abbiamo imparato, non tiene conto del rischio di quei casi, per fortuna più rari che in altre fasce d’età, che portano anche i più piccoli a sviluppare problemi di salute piuttosto seri. Senza contare il fatto che più alto è il numero di non vaccinati, più si lascia spazio alla circolazione del virus.

Non abbassare la guardia anche in futuro

D’altra parte, sebbene tra 20 giorni lo stato d’emergenza è destinato a cessare, l’invito di tutte le autorità così come degli esperti è di non abbassare la guardia e prevedere comunque nella destinazione dei fondi – è l’invito specifico del Commissario all’Emergenza Francesco Figliuolo – una quota consistente per l’acquisto di vaccini e farmaci anti-Covid anche per tutto il 2023.