Via libera alle adozioni gay. Di Biagio “Leso l’inderogabile diritto dei minori ad avere un padre ed una madre”. Gandolfini (CDNF) “I giudici rispettino l’ordinamento italiano”. De Palo “I veri sconfitti sono i bambini e con loro le donne”

adozioni gayIn meno di dieci giorni la giurisprudenza ha scardinato il diritto familiare dell’ordinamento italiano. La scorsa settimana il tribunale di Trento ha riconosciuto la genitorialità di una coppia di omosessuali che aveva fatto ricorso all’utero in affitto. Ieri, 09 marzo, i giudici del tribunale di Firenze hanno autorizzato la trascrizione in Italia di provvedimenti emessi dalla Corte britannica e hanno legittimato l’adozione da parte di una coppia gay di due bambini.

Sentenze che stanno provocando in tutta Italia e da ogni parte politica, cattolica e del mondo dell’associazionismo, continue reazioni e critiche facendo spazio anche a dubbi, nel caso della Presidente del Tribunale di Firenze (Laura Laera), sull’opportunità che questa stessa venga nominata (come sembrerebbe da indiscrezioni giornalistiche) a vicepresidente della Cai (commissione Adozioni internazionali).

Riportiamo di seguito alcune delle reazioni dei maggiori esponenti del mondo politico e della società civile.

Aldo Biagio (Ap): “Le aule giudiziarie sfaldano il nostro ordinamento”

Assistiamo ormai da anni allo sfaldamento dell’ordinamento del nostro Paese nelle aule giudiziarie, con un rincorrersi di discrezionalità interpretative che quando arrivano a ledere in maniera funzionale ad una certa ideologia, l’inderogabile diritto dei minori ad avere un padre ed una madre, il rischio è trovarsi dinanzi al fallimento dello stato di diritto”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, senatore di Ap. “Il tribunale di Firenze con una sentenza che legittima l’adozione da parte di una coppia di omosessuali motivandola con la legittimazione transnazionale di questa – spiega Di Biagio – crea un precedente pericoloso che non trova fondamento giuridico nel nostro ordinamento e pone in subordine il prioritario diritto del minore. Si verrebbe a creare la paradossale situazione in cui le coppie omosessuali a cui in Italia è preclusa l’adozione, si rechino all’estero per adottare per poi ottenere il riconoscimento di questa in Italia, che unita all’aberrante pratica dell’utero in affitto solleva il dubbio di un sistema di importazione della genitorialità omosessuale pericoloso e vergognoso”.

Se a ciò aggiungiamo le indiscrezioni che vorrebbero proprio la Presidente del Tribunale fiorentino come futuro vicepresidente della Commissione per le adozioni internazionali – conclude – il dubbio diventa certezza. Ci aspettiamo dal Sottosegretario Boschi un intervento per esorcizzare questo rischio”.

Massimo Gandolfini Comitato Difendiamo i Nostri Figli (CDNF), “Sentenza creativa, i giudici rispettino l’ordinamento italiano che prevede un padre e una madre”

Il Tribunale dei minori di Firenze oggi ha compiuto l’ennesimo stravolgimento dell’ordinamento italiano sulle adozioni. I giudici italiani sono sottoposti solo alla legge, ma questa deve essere osservata senza interpretazioni creative, in quanto depositaria delle volontà del popolo che, infatti, ha manifestato più volte la sua netta contrarietà alle adozioni per coppie dello stesso sesso”.

Non c’è alcun vuoto legislativo al riguardo, poiché il supremo interesse del minore che ha subito il dramma della perdita dei genitori è quello di ritrovare un padre e una madre; qualsiasi altra interpretazione va contro gli interessi del bambino. Per tutti questi motivi chiediamo che la decisione del Tribunale di Firenze sia impugnata dal PM e che la Cassazione si riunisca a Sezioni Unite per dare un orientamento univoco a tutti gli attori che fanno giurisprudenza sul territorio nazionale”, conclude Gandolfini.

Gianluigi De Palo (Presidente del Forum delle Famiglie) si chiede se “vengono prima i desideri di due uomini ad avere dei figli o diritti di due bambini ad avere una famiglia?’. La legge 184 sull’adozione mette al centro il bambino e non l’adulto”. “Un figlio, sfido chiunque a dimostrare il contrario, nasce sempre da una mamma. Io credo che con questa sentenza i veri sconfitti siano in primo luogo i bambini e con loro le donne. Una donna, una madre, al netto della sua visione politica o ideologica non può accettare una decisione del genere e starsene in silenzio”.

Inoltre “Oggi c’è grande interesse per la stepchild adoption perché riguarda gli adulti, mentre per le migliaia di bambini abbandonati l’interesse è scarsissimo. Da una parte negli orfanotrofi italiani ci sono 35mila bambini. A cui si aggiungono i 400 neonati abbandonati ogni anno alla nascita e le adozioni nazionali che si aggirano ogni anno tra le 1.000 e le 1.300. Dall’altra ci sono oltre 5 milioni di coppie formate da un uomo e una donna senza figli… mi sembrano dati evidenti che fanno riflettere. Trovo assurdo che questo tipo di sentenze si basino più su pressioni ideologiche, anche internazionali, che non sull’applicazione delle leggi italiane”.

Lorenzo Cesa (Udc): “Sgomenti per la sentenza di Firenze”

La sentenza di Firenze sull’adozione per la coppia gay ci lascia sgomenti. In un colpo solo sono stati violati i valori della Costituzione e della legislazione italiana per assecondare l’egoismo di due genitori surrogati. La famiglia, per chi come me crede difende e porta avanti i valori cristiani, si fonda sull’unione di un uomo e di una donna e la giurisprudenza non può sostituirsi a questo destino”.

Paola Binetti (Ap): “Ormai è un’operazione di ingegneria delle nascite”

In pochi mesi stiamo assistendo ad una vasta operazione di ingegneria della nascita, per cui diventano possibili, con interventi specifici della magistratura, varie soluzioni che consentano di soddisfare il desiderio di paternità in coppie che altrimenti non potrebbero avere figli”. Lo afferma Paola Binetti dell’Udc in una nota.

Ma l’onestà intellettuale dovrebbe farci dire con chiarezza che si tratta di un desiderio di adulti che non tiene in nessun conto il desiderio di un bambino di avere sua madre, accanto a suo padre. Né tiene in nessun conto, non se ne parla neppure, della sofferenza di una donna che nel suo ruolo di madre surrogata deve rinunciare ai suoi figli, prima ancora che nascano per un pugno di dollari”, prosegue Binetti.

Giorgia Meloni (FdI): “Il Parlamento ha detto no, capitolo chiuso: c’è conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato”

Il Parlamento ha detto no stralciando la norma e per me il capitolo è chiuso. Chiederò ai presidenti Grasso e Boldrini di sollevare il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale. Se questi magistrati vogliono legiferare sulle adozioni si facciano eleggere alla Camera o al Senato”. Il leader di FdI chiude dicendo che il no alle adozioni e anche “una conditio sine qua non di ogni alleanza.