Family Lab. Ardizzi (Oltre l’Adozione): “Il sistema delle adozioni è in crisi pesantissima. Necessaria una battaglia congiunta di enti autorizzati, servizi sociali e famiglie”

adozioni-bielorussia1Il sistema delle adozioni è in crisi pesantissima. Davanti a questa situazione è necessario impegnarsi, ciascuno nel proprio ruolo e funzione, ma anche insieme per aiutare il recupero del valore dell’accoglienza e della piena percorribilità del percorso adottivo”. Parole di Pietro Ardizzi, portavoce del coordinamento di enti autorizzati “Oltre l’Adozione”, il cui messaggio è stato letto da un rappresentante di Ola sabato 9 maggio a Roma all’incontro “Family Lab – Esperienze e confronto sull’adozione”. “Un’occasione importante, quasi storica – l’ha definita Ardizzi – carica di possibilità e prospettive per il lavoro comune che potrebbe iniziare a tutto vantaggio dei bambini già adottati e di quelli che lo saranno e delle loro famiglie”. Davanti al crollo delle adozioni internazionali , che nel 2015 – avverte Ardizzi – potrebbe chiudere con un pesante 50% in meno rispetto al 2014, è necessaria quindi “una battaglia comune, in cui tutti i soggetti facciano la loro parte”.

Nel corso del suo intervento, il coordinatore di Oltre l’Adozione ha dapprima tracciato un quadro della situazione attuale e poi evidenziato la necessità di un impegno congiunto di enti autorizzati, servizi sociali e associazioni familiari.

“Da alcuni anni la cultura dell’adozione o più in generale dell’accoglienza è in crisi – spiega Ardizzi –. I dati sono un segnale inequivocabile e mostrano una diffusa ‘dimenticanza’ del valore delle adozioni dalla vita sociale. La lenta ma continua emarginazione dell’altissimo valore umano, sociale e culturale che le adozioni portano in sé impoverisce la società.

Questa cultura dell’accoglienza in crisi va dunque sostenuta, difesa e diffusa come valore, “un bene grande sia per i bambini che per le famiglie che li accolgono”. È necessario quindi “trovare modalità e strumenti per promuovere la cultura dell’accoglienza: pensiamo che questo – precisa Ardizzi – possa diventare un lavoro e un obiettivo comune di enti autorizzati, servizi sociali e associazioni familiari”.

Per Ardizzi occorre quindi un’azione comune per scuotere i vertici e le funzioni decisionali dalla distrazione, dalla trascuratezza o dalla presunzione verso lo strumento di tutela dei minori che è l’adozione internazionale, e sollecitarli a cambiare rotta”. Nello specifico, precisa il coordinatore di Oltre l’Adozione, serve agire insieme per ottenere un risultato migliore nelle fasi più delicate del percorso adottivo, come la formazione, l’accompagnamento della coppia e il post-adozione, un momento che necessita di sempre più sostegno.