“L’80% dei Giudici di Milano è contro le seconde adozioni”

Claudia scrive:

Beh che dire…l’adozione è un mondo veramente squallido. Noi siamo partiti con una relazione negativa sia per lo psicologo che x l’assistente sociale e il giudice ha stravolto tutto dando un po’ del pazzoide allo psicologo, ci ha sostenuto in consiglio e abbiamo avuto il decreto. In un ente ci siamo sentiti dire (ovviamente dopo aver pagato corsi e il colloquio con la psicologa) che una coppia come la nostra non sarebbe servita a nessuno e che non saremmo arrivati da nessuna parte!!! Testuali parole, quanto ho pianto. Domani ritiriamo l’esito della seconda “domanda di adozione” dove siamo arrivati con splendida relazione e ci siamo trovati davanti un giudice che ci ha accolti con un “l’80% dei giudici di Milano è contro le seconde adozioni”…bel mondo l’adozione, quanti professionisti che dovrebbero accompagnare le coppie ed invece le torturano….ma sta di fatto che sarei pronta a rifare tutto!

Cara Claudia,

senza le relazioni in mano e gli altri atti sull’idoneità che vi è stata rilasciata, come pure senza le relazioni dell’Ente che – pur avendo la vostra “idoneità” in mano – aveva ritenuto che la vostra coppia “non sarebbe servita”, è certamente difficile dire se quei professionisti abbiano agito bene o male. Il mio pensiero è che comunque quando nelle coppie rimangono la sensazione e il ricordo di essere stati “torturati” significa che qualcosa si è comunque sbagliato. Le persone che in coppia decidono di adottare, infatti, attraversano come tutte dei momenti in cui si manifestano degli aspetti che possano fare pensare che la coppia non sia ancora pronta. Il punto infatti, a mio parere, – e questo bisognerebbe farlo comprendere meglio anche alle coppie – è che l’idoneità all’adozione non è una condizione immutata e immutabile. Un diniego di idoneità non è un giudizio di valore sulle persone che compongono la coppia e non è un “verdetto” definitivo. Anche la legge prevede che la domanda sia sempre riproponibile, salvo naturalmente il rispetto dei requisiti di legge. Il resto delle valutazioni sono considerazioni evidentemente umane che, come tali, rimangono anche soggette, a volte puramente e semplicemente, ad “interferenze” anch’esse umane sul “feeling” che esiste tra coppie e operatori. Ogni valutazione umana è soggettiva perché non esiste un unico modo di vedere le stesse cose. E’ discutibile se ciò sia corretto o meno, ma sarebbe assurdo negare che ciò esista.

Ciò premesso, Ai.Bi. ha raccolto numerosissime testimonianze di esperienze come la Vostra in cui vari operatori si mostrano diffidenti rispetto a coppie che manifestano maggiore entusiasmo o che ad esempio non mostrano timori. Sapere che Lei rifarebbe tutto testimonia comunque che, nonostante le difficoltà, l’adozione è qualcosa di meraviglioso a cui nessuno dovrebbe rinunciare.

Un caro saluto

Enrica Dato

Ufficio Diritti dei Minori di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini