Mese: Dicembre 2015

Giovanni Solfrizzi, un papà adottivo eletto nel Forum Famiglie della Lombardia: “Portare la missione di Ai.Bi. per dare voce all’accoglienza”

Portare la voce dell’esperienza adottiva e lavorare per una migliore cooperazione tra le diverse realtà associative che ruotano attorno alla cellula fondamentale della nostra società, la famiglia. Questi i principali impegni di Giovanni Solfrizzi, papà adottivo di Ai.Bi., nel Forum delle Associazioni Familiari della Lombardia.

Conclusa la campagna solidale di Ai.Bi. ma in Italia c’è ancora tanta “Fame di Mamma”.

Con il “Babbo tour” in piazza Duomo del 20 dicembre si è conclusa la campagna solidale “Fame di Mamma” lanciata da Ai.Bi (dal 6 al 21 dicembre) per dire basta all’abbandono dei bambini. Ma conclusa la campagna, il bisogno rimane: in italia c’è ancora tanta Fame di Mamma. E’ possibile continuare a supportare le case e i servizi di Ai.Bi attivando un sostegno ItaliaI bisogni vitali di un bambino, specie se abbandonato, infatti, mettono in risalto la necessità di un nutrimento non soltanto fisico, bensì interiore e affettivo, una vera e propria “Fame di mamma”. La Campagna sostiene tutti i progetti d’accoglienza di Ai.Bi. sul territorio Italiano, tra cui la Family House, la prima “clinica italiana contro l’abbandono”.

“Fame di mamma”, la campagna Ai.Bi. contro l’abbandono: intervista ad Antonio Gorgoglione

Abbiamo ancora pochi giorni per aderire alla campagna “Fame di Mamma”, iniziativa sociale, promossa dall’Ai.Bi. Associazione Amici dei bambini, con lo scopo di contrastare l’abbandono; l’obiettivo è contribuire al consolidamento e allo sviluppo dei servizi a favore dell’infanzia abbandonata e delle mamme con figli che vivono in situazione di disagio.

Marocco. E se un bambino abbandonato desiderasse ciò che rende felice mio figlio come un pranzo al Mc Donald?

A volte ci vuole veramente poco per fare felice un bambino. Piccoli gesti, piccole attenzioni in grado però di cambiare la giornata in meglio e allontanare quell’alone di tristezza che accompagna quotidianamente il suo status di bambino solo. E per fare questo “miracolo” non servono  grandi cose: a volte basta anche un semplice pranzo “diverso”, in città, con gli altri bambini e magari in uno di quei posti “magici” che vedi in tv e che ti fanno sentire protagonista di una bella pubblicità. O semplicemente “uguale” agli altri bambini. Come un pranzo al Mac Donald:

Ho appena superato una grave malattia: posso già avviare le pratiche per l’adozione internazionale?

Ho appena superato una grande prova: grazie all’aiuto dei medici e, credo, alla mia forza di volontà e alla mia fede in Dio, ho sconfitto una grave malattia. Il mio sogno ora è quello di poter accogliere un bambino abbandonato. Vorrei poter immediatamente avviare le pratiche per l’adozione internazionale, ma non so se questo sia possibile. Risponde Irene Bertuzzi Adozioni Internazionali di Ai.Bi.

Cina. Pechino : “SAPERE che l’istituto è pieno di bambini è una cosa; VEDERE con i propri occhi è un’altra: e lascia una ferita dentro”

“Ogni giorno fa un passo avanti, e se riguardiamo i video che ci avevate mandato in passato non ci sembra nemmeno lo stesso bambino. Gli occhi si sono accesi! Passati i primi due giorni, quelli più stressanti soprattutto per lui, ha iniziato a guardarci, a ridere, a lasciarsi toccare, a giocare, a mangiare, a farsi fare il bagnetto, a gattonare, a reggersi in piedi, a stare per giorni interi il suo asciugamano bianco… A comprarsi mamma e papà con gli occhi spalancati…”. A parlare sono mamma e papà Bartino “live” dalla Cina, una delle 5 coppie partite alla volta di Xi’An. Sabato 19 dicembre tornano in Italia con il piccolo Tong.