Mese: Maggio 2017

Vorremmo tanto adottare, ma saremo poi capaci di riconoscerlo come nostro figlio ?

gli ultimi anni della nostra vita sono stati piuttosto intensi. Nonostante una sterilità non del tutto accertata, io e mia moglie abbiamo fin da subito preso in considerazione l’adozione come una strada possibile.  Ora però più passa il tempo più ci chiediamo se l’adozione è davvero la strada giusta per noi e se saremo in grado diventare genitori di un figlio non nato da noi. Saremo realmente capaci di riconoscerlo come nostro figlio? Come capirlo?

Kenya. Alan: abbandonato e mai adottato “Avevo una sola opzione: andare in strada e mendicare. Grazie al corso Life Skills Training di Ai.Bi sono un’altra persona”

Alan è un ragazzo disabile, care leavers e le sfide che ha dovuto affrontare negli anni sono innumerevoli. Grazie al Life Skills Training” organizzato da Ai.Bi., Alan  ha acquisito nuove competenze di vita che lo aiutano nel processo di reintegrazione sociale ed è diventato uno dei membri fondatori del Kenya Society of Care Leavers (KESCA), organizzazione per giovani adulti e ragazzi che hanno vissuto e lasciato gli istituti.

 

Posso attivare un’adozione a distanza con Ai.Bi. anche se risiedo all’estero?

Sono una ragazza italiana che, come purtroppo tanti altri giovani, si è dovuta trasferire all’estero (vivo in Francia) per motivi di lavoro. Ho da poco trovato la mia stabilità economica e posso finalmente soddisfare il mio desiderio di adottare a distanza un bambino. Ho un dubbio però: posso attivare un’adozione a distanza con voi anche se risiedo all’estero? Risponde Ufficio Adozione e Sostegno a Distanza Ai.Bi.

Perù. Ugo e Wilson dai 4 mila metri all’Alto Adige: “Tra italiano, tedesco e peruviano intanto parliamo la lingua del cuore”

Un’adozione che è iniziata a 4mila metri, in Perù, con due genitori con il capogiro per l’altitudine e due fratellini pronti a giocare a pallone: è la storia per #iosonoundono, con protagonisti mamma Barbara, papà Werner e i loro due bambini, Wilson di 6 e Ugo di 9 anni. Oggi, a distanza di pochi mesi, i due bambini sono sereni e ben inseriti a scuola e in famiglia. E stanno imparando pian piano l’italiano e il tedesco…