Emilia Romagna: i fallimenti adottivi stanno scomparendo

Un’indagine fornita dai Servizi Sociali della Regione Emilia Romagna sui minori accolti in adozione, illustra che nel periodo 2002-2009 il numero di revoche di provvedimenti o di interventi di allontanamento dalla famiglia (restituzioni), nel corso del primo anno di permanenza presso la famiglia adottiva, sono in costante diminuzione arrivando quasi ad azzerarsi.

Nel 2002 i fallimenti sono stati 8, nel 2003 (6), nel 2004 (3), nel 2005 (4). Nel 2006 non sono stati rilevati fallimenti, 1 nel 2007, mentre nel 2008 e 2009 nessuno.

E’ opportuno precisare che la definizione di “fallimenti adottivi”, intesa quale “grave acutizzarsi delle difficoltà relazionali inter-familiari, tali per cui si arrivi a ritenere preferibile per i bambini un allontanamento dalla situazione esistente” rappresenta solo una parte delle situazioni di difficoltà e sofferenza che possono ingenerarsi nel processo di filiazione-affiliazione adottivo.

La letteratura nazionale e internazionale, e l’esperienza dei servizi informano sul fatto che in alcune famiglie adottive, l’acutizzarsi dei problemi relazionali può avvenire anche alcuni anni dopo l’avvio dell’adozione, durante la fase della pre-adolescenza a adolescenza del ragazzo. Seguendo questa ipotesi si è introdotto a partire dall’anno di rilevazione 2006, un ulteriore sistema di registrazione del dato, per ampliare al campo d’indagine, e rappresentare – in maniera longitudinale – le difficoltà legate al processo adottivo che avvengono anche diversi anni dopo l’avvio dell’adozione.

E’ possibile notare come, a fronte di un solo “fallimento adottivo nel primo anno” auto-dichiarato dai servizi nel periodo 2006-2009, “gli allontanamenti” salgono a 14 se si considerino tutti quelli avvenuti a prescindere  dall’anno in cui si è concretizzata l’adozione, e non solo quelli avvenuti nel primo anno dall’inserimento in famiglia. Tale evidenza è ulteriormente significativa per le mancate risposte di alcuni territori negli anni considerati. E’ comunque possibile ipotizzare che a tale numero se ne assommino altri, non rilevati dai servizi.

Ciò supporta l’ipotesi che il numero dei fallimenti adottivi realizzativi entro il primo anno, non rappresenti che un dato parziale rispetto al più complesso fenomeno dell’acutizzarsi di difficoltà relazionali nel corso del tempo. A fronte di uno o nessun allontanamento di bambini adottati da coppie nello stesso anno, infatti, gli allontanamenti complessivi risultano essere in quantità superiore (rispettivamente 5 in più nel 2006, 3 nel 2007, 1 nel 2008 e 5 nel 2009). Il fenomeno dei fallimenti, così rilevato permette di rendere maggiormente esplicito il fenomeno delle crisi adottive oltre la definizione delle cosiddette “restituzioni”. Questo tema merita un approfondimento qualitativo, che potrebbe permettere all’intero sistema dei Servizi Sociali e Sanitari di specializzarsi e prevenire queste delicate “crisi”, dedicando ulteriore tempo ed attenzione alla fase post adottiva, anche oltre il primo o il secondo anno dopo l’adozione.

Sarebbe interessante che tutte le regioni pubblicassero questi dati che confermano una realtà molte volte travisata: i fallimenti adottivi delle adozioni internazionali stanno scomparendo.