Dando mandato a un ente per l’adozione internazionale si viene cancellati dalla lista d’attesa per la nazionale?

Egregio Direttore,

le scriviamo perché ci troviamo in un momento di seria difficoltà e vorremmo capire come muoverci per non vanificare né il nostro sogno di diventare genitori, né gli sforzi fatti fino a oggi. Siamo stati messi davanti a una scelta che davvero non ci aspettavamo e non siamo neppure convinti che chi ci pone di fronte a questo bivio sia nel giusto. Ed è questa la ragione per cui vi scrivo: per chiedervi un chiarimento in merito a questa nostra difficile posizione.

Questi i fatti. Qualche mese fa abbiamo ottenuto il tanto atteso decreto di idoneità per l’adozione internazionale. Tuttavia, da allora non abbiamo ancora affidato il mandato ad alcun ente autorizzato. Il motivo di questa non-scelta consiste nel fatto che, subito dopo aver ricevuto il decreto dal Tribunale della nostra città, gli operatori dei servizi sociali hanno cominciato a dissuaderci dal proseguire questo percorso. A detta loro, infatti, dal momento in cui diamo mandato a un ente, automaticamente non verremmo mai più presi in considerazione per l’adozione nazionale. Nel momento in cui abbiamo fatto richiesta di idoneità per l’adozione internazionale, infatti, abbiamo dato disponibilità anche per quella nazionale. Ma non sapevamo che, di fatto, l’una escluderebbe l’altra. Ecco perché, basandoci su quanto ci hanno detto i servizi sociali, non ci siamo ancora rivolti ad alcun ente. Ma ora che i mesi passano, temiamo che scada l’anno di tempo a disposizione per scegliere l’ente, vanificando così tutto quanto fatto fino a oggi. Come stanno realmente le cose?

Grazie

Chiara e Antonio

cbernicchi-fotoCari coniugi,

eliminiamo ogni dubbio. Il conferimento dell’incarico a un ente autorizzato per l’adozione internazionale da parte di una coppia che ha ricevuto il decreto di idoneità non comporta assolutamente la cancellazione della coppia stessa dalla lista d’attesa per l’adozione nazionale. Pertanto è sicuramente possibile proseguire il percorso per quest’ultima anche nella fase in cui si è impegnati con l’iter per quella internazionale.

Tanto è vero, per fare un esempio che dal 1° gennaio 2016, 13 coppie che avevano deciso di affidare ad Ai.Bi. il proprio mandato per l’adozione internazionale hanno dovuto revocarlo. Brutte notizie, quindi? Niente affatto. Questi aspiranti genitori non hanno rinunciato ad adottare, né tantomeno hanno espresso così un malcontento verso il nostro ente. Semplicemente si sono visti offrire la possibilità di accogliere un minore con l’adozione nazionale. Si tratta infatti di 13 coppie scelte dai vari Tribunali per i Minorenni italiani per adottare un bambino in carico ai servizi sociali del nostro Paese.

Evitate quindi che sopraggiunga la scadenza del decreto di idoneità! Scegliete al più presto l’ente a cui affidarvi per farvi accompagnare all’incontro con vostro figlio. Ricordo infatti che il decreto di idoneità è valido a partire dalla data in cui viene notificato: da quel giorno la coppia ha un anno di tempo per affidare l’incarico a uno degli enti autorizzati. La disponibilità per l’adozione nazionale, invece, ha una validità di 3 anni, eventualmente rinnovabili per un altro triennio.

Questi sono gli aspetti normativi. Ma permettetemi un piccolo consiglio. È sempre bene tenere presente che l’adozione nazionale e quella internazionale sono due percorsi molto diversi. Pur essendo possibile, come detto, seguire i due iter contemporaneamente, è bene valutare le diverse situazioni che si potrebbero presentare. Nel caso in cui l’adozione internazionale arrivi all’abbinamento prima di quella nazionale, alla coppia si consiglia di concentrarsi solo su questo percorso, soprattutto per una questione etica nei confronti del Paese di origine e al figlio che vi aspetta. Senza dimenticare che l’accoglienza di un minore in adozione cambierebbe la situazione famigliare: non si tratterebbe più di una coppia senza figli, ma di un nucleo composto da madre, padre e figlio. E questo comporterebbe una rivalutazione della coppia da parte del servizi sociali nell’ottica di una seconda adozione, in questo caso nazionale.

Un caro saluto,

Cinzia Bernicchi

Adozioni internazionali di Ai.Bi.