TROPPE storie brutte, TROPPI soldi, tempi TROPPO lunghi. Come tornare a credere nelle adozioni?

Cara Ai.Bi,

ho seguito tramite i social e alcuni articoli  pubblicati nei giorni scorsi, l’Open day 2017 da voi organizzato sulle Adozioni internazionali. Sono rimasta scioccata dai dati del crollo, non credevo ci fosse una crisi così profonda: eppure ci sono talmente tanti bambini che hanno un bisogno esistenziale di famiglia! Ma perché sono proprio le famiglie a non credere più all’adozione? Forse TROPPE storie brutte, TROPPI soldi, TROPPE carte, tempi TROPPO lunghi…? Tutto ciò rende TROPPO difficile la cosa e intanto i bambini soffrono.

Paola

Gentile Paola,

come non darle ragione. Le famiglie italiane sono sempre state tra le più accoglienti e l’adozione internazionale il fiore all’occhiello dell’Italia, eppure negli ultimi anni continuiamo ad assistere ad un grave e costante crollo delle adozioni internazionali: una vera e propria crisi dell’accoglienza che porta anno 500 famiglie ad allontanarsi dall’adozione. Eppure milioni di bambini aspettano solo d’incontrare una mamma ed un papà.

Perché? Ce lo chiediamo da tempo ed è il motivo per cui abbiamo voluto chiamare a raccolta le famiglie che hanno già adottato, quelle che vorrebbero e quelle che hanno avuto il coraggio d’intraprendere questo percorso che, nell’ Open day tenutosi ieri, 06 luglio, in tutte le sedi italiane di Ai.Bi., si sono confrontate e interrogate sui motivi di questa sfiducia.

Sfiducia attribuita – come ribadisce anche lei – al grave disinteresse delle istituzioni che hanno lasciato l’adozione internazionale abbandonata a se stessa; di campagne mediatiche diffamatorie che hanno diffuso una cultura negativa dell’adozione internazionale; di iter adottivi troppo lunghi, difficili e costosi.

Ma l’ open day è stata anche l’occasione per far vivere la bellezza dell’adozione internazionale attraverso la testimonianza delle famiglie adottive, dei loro figli e degli operatori dell’accoglienza.

Tutte insieme, famiglie adottive e famiglie che hanno appena intrapreso il percorso, hanno tracciato l’agenda dei temi più urgenti: riforma culturale; riforma dell’iter; semplificazione e brevità delle procedure; riduzione dei costi e gratuità dell’adozione internazionale; abolizione dei viaggi multipli nei Paesi di provenienza dei minori adottati; vacanze preadottive; agevolazione dell’adozione dei minori con “bisogni speciali” ovvero bambini con problemi di salute o handicap, gruppi di fratelli, minori di età superiore ai sette anni; maggiore attenzione al post – adozione.

Perché le famiglie possano continuare a credere nell’adozione internazionale urge un cambiamento culturale e riforme procedurali importanti che infondano fiducia nelle famiglie e non il contrario.

Saluti,

Ufficio Stampa Ai.Bi.