Natale. Ai.Bi. festeggia la nascita di Rotan, la figlia di due ospiti sudanesi accolti in una delle sue comunità. Il sorriso dopo la fuga dagli orrori del Darfur

Il lieto evento è avvenuto lo scorso 13 dicembre. La piccola è la seconda figlia di due coniugi che sono arrivati a bussare alla porta di Amici dei Bambini lo scorso giugno. Con loro anche un piccolo maschietto di 2 anni. La famiglia è sfuggita agli stupri e ai massacri di massa posti in atto contro i cristiani e gli oppositori al regime da ormai 10 anni nell’area del Sud Sudan

Dopo la fuga per riuscire a sfuggire alle persecuzioni e al genocidio – in atto ormai da oltre un decennio con pochi momenti di tregua nella regione del Darfur, in Sud Sudan, dove la repressione contro le minoranze cristiane e gli oppositori al regime di Omar al Bashir proseguono senza sosta – finalmente per due coniugi sudanesi è arrivata una lieta notizia. Ed è arrivata appena pochi mesi dopo la loro accoglienza all’interno della grande famiglia di Ai.Bi.

Lo scorso 13 dicembre, all’interno di una delle comunità di Amici dei Bambini, è nata infatti una bimba, Rotan, piccolo virgulto appena sbocciato per dimostrare che la speranza di pace e di vita per le popolazioni perseguitate in quella regione martoriata non smette di esserci. Una festa, quella per la nascita della bimba, che avvicina all’ormai imminente Natale e si affianca in qualche modo alla nascita di Gesù.

La famiglia sudanese ha già un bimbo, Raan, di 2 anni: insieme sono arrivati a giugno scorso da Ai.Bi., dopo che la Commissione territoriale in via prioritaria ha riconosciuto loro la protezione internazionale. La mamma, nel frattempo, è stata accompagnata per diverse visite mediche, in quanto pur essendo incinta ha subito nel suo passato diverse mutilazioni genitali. Il marito, da parte sua, è un gran lavoratore e da subito si è messo a disposizione per collaborare e risolvere eventuali necessità del centro che li ospita.

La nascita di Rotan è un piccolo grande regalo di Natale per l’intera comunità di Amici dei Bambini. Un dono di amore che riempie di gioia i cuori degli operatori e di tutti gli altri ospiti della comunità in cui la famiglia sudanese vive.