siria: cesti di cibo e coperte calde per sopravvivere all'inverno di Idlib in Siria

Siria. L’emergenza nell’emergenza: Ai.Bi. grazie ai fondi di Regione Lombardia distribuisce coperte calde e cestini a 4.255 persone

L’iniziativa si è resa necessaria per fornire supporto e aiuto con l’inverno gelido soprattutto a bambini e anziani sfollati a causa di guerre e persecuzioni nella regione. Quattro i campi profughi che hanno potuto fruire degli aiuti. Una ‘goccia nel mare’ che li aiuterà a sopravvivere al freddo e alla fame

cesti di cibo e coperte calde per sopravvivere all'inverno di Idlib in SiriaE’ stata portata a termine con successo l’iniziativa umanitaria di distribuzione di coperte calde e di ceste con alimenti nel governatorato di Idleb, in Siria, organizzata da Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, con la collaborazione sul territorio della Onlus Turco-siriana Kids Paradise e grazie al contributo di Regione Lombardia. Il progetto, cofinanziato anche dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) è stato focalizzato sugli sfollati a causa di guerre e persecuzioni nella regione siriana.

Con l’inizio del settimo anno di conflitto nel Paese, infatti, la complessità dei bisogni della popolazione ha raggiunto livelli senza precedenti: esposizione continua alla violenza, minacce costanti alla dignità, al benessere economico, psicologico quando non alla stessa vita. Proprio quello che si sta per concludere è stato l’anno peggiore dall’inizio della guerra. La Siria detiene il triste primato di zona con la più grande crisi di sfollati a livello mondiale: sono 5,5 milioni in tutto il mondo, il 40% dei quali sono bambini. Due su tre di questi ultimi hanno perso un proprio caro, subito danni alla propria casa o soffrono di danni psicologici o fisici conseguenti alla guerra.

Molte scuole nel Paese sono inaccessibili, c’è il concreto pericolo di reclutamento minorile tra i gruppi militari o ribelli, sono frequenti i matrimoni precoci di bambine e lo sfruttamento del lavoro minorile. Secondo le recenti stime, il 69% della popolazione siriana vive in estrema povertà, con 10,5 milioni di persone in stato o a rischio d’insicurezza alimentare: più o meno come l’intera popolazione della Lombardia.

Dal 19 settembre di quest’anno, inoltre, sono ripresi pesanti bombardamenti nella zona sud del governatorato di Idleb. Quest’emergenza nell’emergenza ha colpito un’area in cui già erano stati forti i movimenti di rifugiati interni provenienti dalle zone desertiche nel centro del Paese, dove si trova il fronte principale dei combattimenti. Negli ultimi mesi si stima che 6.154 famiglie sfollate abbiano raggiunto l’area di Idleb, per un totale di 30.770 persone, fuggite senza portare con sé nulla.

Ecco perchè Ai.Bi. ha deciso di realizzare questo progetto con interventi di aiuto, innanzitutto distribuendo ‘non food items’ e razioni alimentari in supporto dei primi gruppi di sfollati. Sono stati allestiti vari campi per l’accoglienza degli sfollati. Quindi, si è passati alla distribuzione di coperte e ceste alimentari, per i 2/3 andate ai bambini, la più vulnerabile delle categorie.

In termini numerici, il progetto è riuscito a fornire supporto a 4.255 persone, oltre mille in più rispetto a quanto previsto inizialmente. Sono state 250 le ceste alimentari smistate, ciascuna delle quali copre il fabbisogno nutrizionale di una famiglia di 5 persone per circa 30 giorni. Duemila le coperte distribuite in tutto, per far sì che la neve e il freddo invernale possano non essere fatali a chi già ha dovuto soffrire il dolore della guerra e tuttora vive in condizioni di assoluta precarietà. Una ‘goccia nel mare’ dei bisogni della popolazione: tanto resta ancora da fare in quelle zone, con la speranza che presto la pace riporti almeno la serenità e la speranza tra i campi profughi di chi ha già perso praticamente tutto.