africainfamiglia, la Campagna di Ai.Bi. per l'adozione a distanza in Africa

AfricainFamiglia, la Campagna di Ai.Bi. per restituire una famiglia a 1.800 bambini e adolescenti

C’è solo un modo per cambiare concretamente il destino di migliaia di bambini africani in difficoltà: si chiama adozione a distanza”, sottolinea il presidente di Amici dei Bambini, Marco Griffini

Griffini aggiunge che “è un mezzo alla portata di tutti, che non richiede manovre di bilancio o strategie governative, ma attraverso il quale ciascuno può fare concretamente qualcosa, diventando protagonista di interventi di cooperazione internazionale”

africainfamiglia, la Campagna di Ai.Bi. per l'adozione a distanza in AfricaMentre in Italia sta per nascere un esecutivo che fa del cambiamento, anche sul fronte dell’attenzione all’infanzia abbandonata, la propria ‘mission’ dichiarata, aumentano i numeri dei minori fuori famiglia in Africa. Un caso che riguarda da vicino anche noi, se negli ultimi anni il ‘caso’ immigrazione ha riguardato e continua a far discutere gran parte della politica e dell’opinione pubblica nazionale. Per questo, Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini rilancia la propria iniziativa #AfricainFamiglia per l’adozione a distanza dei bambini abbandonati nel continente africano. Quattro, in particolare, i Paesi in cui Amici dei Bambini opera da anni per offrire risposte e aiuto a chi accoglie e fa crescere questi bambini abbandonati: Kenya, Ghana, Marocco e Repubblica Democratica del Congo.

È il caso del Kenya, dove da 1,4 milioni di minorenni fuori famiglia del 1998 si è passati ai 2,4 milioni del 2014, con 443mila orfani di entrambi i genitori a causa dell’AIDS. In questo Paese, sono 8 milioni i bambini che vivono in situazioni di estrema povertà, con circa 200mila minori ospitati in istituti e centri di accoglienza. Qui Ai.Bi. opera dal 2008 e oggi sostiene a distanza 218 minori accolti in tre centri e una scuola, ma quasi 700 attendono di essere ‘adottati a distanza’.

Non va meglio in Ghana, dove il 40 per cento della popolazione è povera, il 14 per cento vive in povertà estrema e l’80 per cento dei minori in istituto sono bambini abbandonati. Non solo: oltre 4mila bambini vivono in orfanotrofi, che nel 94 per cento dei casi operano illegalmente, con abusi e maltrattamenti. Ai.Bi. è operativa nel Paese dal settembre 2011; supporta 64 bambini particolarmente bisognosi, sostenendo le 54 rispettive famiglie.

Per il Marocco non esistono dati ufficiali sull’abbandono dei minori, ma sono stimati quasi 70mila bambini fuori famiglia, cifra peraltro data in crescita di oltre il 20 per cento ogni anno. Le statistiche date da associazioni della società civile (in particolare INSAF) stima a 24 i bambini abbandonati ogni giorno, oltre 8.500 all’annoAi.Bi. lavora in Marocco dal 1992 con progetti di cooperazione allo sviluppo a favore di bambini e adolescenti orfani o abbandonati. Dal 2006 si prende cura, in cinque centri di accoglienza, di 717 minori tra zero e 18 anni, 482 dei quali attendono un sostenitore.

Non da ultimo, in Repubblica Democratica del Congo lo sviluppo umano è il più basso al mondo. Le stime ufficiali parlano di una popolazione di 73,5 milioni di abitanti, il 55 per cento dei quali con meno di 18 anni. I conflitti che ha vissuto nel 1996 e nel 2003 hanno prodotto sfracelli sull’integrità familiare, con 23mila minori abbandonati dalle famiglie che vivono ai margini della societàconsiderati ‘bambini stregoni’ portatori di sventura e per questo stuprati, uccisi se non accolti in tempo negli orfanotrofi del Paese. Qui, Amici dei Bambini coopera per sostenere almeno alcuni degli 89 bambini ospiti del centro FED (Femme et Dévelopement) di Goma, orfani o in condizioni di grave vulnerabilità sociale.

C’è solo un modo per poter cambiare concretamente il destino di migliaia di bambini africani in difficoltà: si chiama adozione a distanza”: è il messaggio che il presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, Marco Griffini, lancia dopo le ultime notizie relative allo sfruttamento dei migranti e del caporalato straniero in Italia.

Questo tipo di adozione – prosegue Griffini – è un mezzo alla portata di tutti, che non richiede manovre di bilancio o strategie governative – prosegue Griffini – ma attraverso il quale ciascuno può fare concretamente qualcosa, diventando, soprattutto in un periodo come questo, in cui l’opinione pubblica sembra aver perso di vista il senso vero della solidarietà e dell’aiuto del prossimo, protagonista degli interventi di aiuto e cooperazione internazionale realizzati grazie ad un sostegno continuativo, che permette un piano di vita e accompagnamento del minore e della famiglia”.

La necessità di proteggere la famiglia anche nel continente africano e il diritto di ogni bambino a crescere all’interno di un nucleo familiare porta proprio verso l’adozione a distanza in Africa. Ai.Bi. mette in campo, in tal senso, interventi di sostegno a minori e famiglie in nove centri o strutture di accoglienza dei quattro Paesi indicati e in una scuola del Kenya, strutture che accolgono ad oggi 1.800 bimbi e adolescenti da zero a 20 anni; nonostante questo, ci sono ancora almeno mille bambini e adolescenti ospiti negli istituti che ancora attendono di essere adottati a distanza.

Maggiori informazioni sulle attività di Amici dei Bambini per l’adozione a distanza, che è parte del progetto #AfricainFamiglia, sono disponibili sul sito web dell’Associazione.