Care laevers? Che significa esattamente e cosa fare per sostenerli?

Cara Ai.Bi.,

ho visto sul vostro sito internet che da anni vi occupate dei giovani care leavers; ritengo sia una cosa veramente bella dare spazio a questi ragazzi che devono lasciare il sistema residenziale al compimento dei diciotto anni e sono del tutto impreparati a vivere al di fuori di esso poiché non hanno le abilità elementari, non hanno seguito corsi di orientamento professionale e sono privi di punti di riferimento e di un posto in cui stare.

Mi piacerebbe con mio marito sostenere un progetto per loro. In che paesi avete progetti dedicati a loro?

Grazie mille

Paola

Cara Paola,

Innanzitutto grazie per la possibilità che ci dai di parlare di questi giovani ragazzi, spesso dimenticati da tutto e da tutti.

Si pensa, infatti, che siano i bambini piccoli ad avere bisogno di un sostegno e di aiuto maggiore. Sono, invece, i più grandi, che hanno passato nella maggior parte dei casi, la quasi totalità della loro vita in uno o addirittura in più istituti che si sentono più soli e che hanno poche speranze per il futuro che li aspetta.

Noi li chiamiamo care leavers per dare proprio l’idea di un ragazzo che al compimento del 18esimo anno di età lascia tutto quel sistema che si era preso cura di lui fino a quel momento. L’unico mondo che conosce, quello dell’istituto, lo abbandona a se stesso e da un giorno all’altro deve arrangiarsi da solo in tutto e per tutto.

Spesso gli unici che sono disposti ad accoglierli sono il mondo della prostituzione e della malavita organizzata.

Hanno un grosso bisogno di aiuto, e non possiamo aspettare che sia troppo tardi…

Iniziamo, infatti, a lavorare con loro fin dal compimento dei 14 anni di età in modo da poter pensare a un piano di vita che rispetti le loro attitudini e le loro capacità per cercare di accompagnarli poi anche nella loro vita fuori dall’istituto che spesso è l’unica realtà che conoscono.

Chi un corso professionale da sarta, chi l’università, chi l’ottenimento di tutti i documenti necessari a trovare un lavoro regolare o a ottenere un sussidio statale…ognuno di loro ha sogni e problematiche specifiche che con la nostra equipe cerchiamo di risolvere.

Se lei volesse sostenere uno di questi ragazzi, dovrà attivare un’adozione a distanza in Marocco, lì ci sono tanti care leavers che non vedono l’ora di avere qualcuno che li possa aiutare e star loro vicino, non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista della relazione e dell’appoggio morale.

Potrà scrivere una mail a sad@aibi.it o telefonare allo 02/988221 tasto 3 per chiedere tutte le info e attivare un’adozione a distanza

Grazie ancora e speriamo a presto

Staff Sostegno a Distanza