Siria. Ancora 43 morti a Idlib. Papa Francesco si appella ad Assad per fermare la crisi umanitaria

Ai.Bi. prosegue la campagna Nonlasciamolisoli, dedicata a sostenere le prime vittime del conflitto: i bambini. Anche tu puoi aiutarli

Sarebbe di almeno 43 morti il bilancio del raid aereo sul mercato Maara al-Numan nella provincia di Idlib, in Siria. A riferirlo è l’Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui almeno 19 civili sono deceduti a seguito del bombardamento, avvenuto nell’area di de-escalation stabilita dall’accordo tra Russia e Turchia, dove è vietato condurre attacchi.

Una catastrofe umanitaria, quella di Idlib, la cui soluzione vede in prima linea ora anche il Santo Padre. Nei giorni scorsi, infatti, papa Francesco ha indirizzato una lettera all’attenzione del presidente siriano Bashar Al Assad, recapitatagli dal cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, dal sottosegretario dello stesso dicastero, padre Nicola Riccardi, e dal nunzio apostolico a Damasco, il cardinale Mario Zenari.

Il papa, si legge in un’intervista pubblicata su L’Osservatore Romano, “segue con apprensione e con grande dolore la sorte drammatica delle popolazioni civili, soprattutto dei bambini che sono coinvolti nei sanguinosi combattimenti” e “continua a pregare perché la Siria possa ritrovare un clima di fraternità dopo questi lunghi anni di guerra”.

Ai.Bi. – Amici dei Bambini è presente in Siria dal 2013 e sta attualmente operando con un importante progetto di sicurezza alimentare, in partnership con la locale organizzazione Kid’s Paradise. Con un forno realizzato proprio nella zona calda di Idlib, l’organizzazione sta garantendo pane a 1150 famiglie e non ha interrotto la produzione neppure a fronte dei recenti bombardamenti.

Per sostenere il progetto di Amici dei Bambini, messo in difficoltà dalla crescente intensità degli scontri nei pressi di Idlib, si possono effettuare donazioni attraverso la campagna #Nonlasciamolisoli, dedicata a sostenere le prime vittime di questo conflitto, le più innocenti: i bambini.

Anche tu puoi dare una mano. Scopri come.