Adozione internazionale. Adottare un bimbo grande è meraviglioso

“Anche io sognavo un bimbo piccolo. E invece è arrivato mio figlio”

I social network, oggi, sono un mezzo per raccogliere informazioni, notizie. Opinioni. Capita anche ad Ai.Bi. – Amici dei Bambini. Che, sulla sua pagina Facebook ufficiale riceve ogni settimana diversi commenti ai suoi post sull’adozione internazionale. A volte alcuni di questi sono interessanti e meritano di essere pubblicati come testimonianza.

Come quella di Giovanna (il nome è di fantasia), che scrive: “Anche io sognavo un bimbo piccolo. E invece è arrivato mio figlio che aveva quasi otto anni. Ma è un bimbo meraviglioso! E l’età lo ha solo aiutato a consapevolizzare cosa gli fosse successo: non fa che ripeterci ‘grazie per avermi preso!’ e lo fa in mille modi: ce lo dice, ce lo scrive, ce lo disegna… Peraltro, considerate che questi nostri bimbi che hanno sempre molto sofferto non hanno mai l’età anagrafica: emotivamente, affettivamente, psicologicamente e spesso pure fisicamente sono sempre molto più piccolini. Il mio aveva otto anni, ma sembrava un cucciolino di quattro o cinque al massimo…”.

“Noi – dice un’altra mamma – abbiamo dato disponibilità per bambini fino a tre anni.. ci hanno abbinato una bambina di quasi otto. È stato il più bel dono della nostra vita e la prova che siamo degli sciocchi a pensare che la nostra felicità possa essere vincolata da una fascia d’età. Per la seconda adozione abbiamo dato disponibilità anche per bambini oltre i sette anni definiti dalla ente”.

L’adozione internazionale è esattamente questo: non il desiderio (spesso irrealistico) di alcune coppie, ma un gesto di giustizia, che abbina un bambino che ha subito il più grande torto della terra, quello dell’abbandono, a una famiglia desiderosa di dare amore. A prescindere dalla sua età. Rendendolo, così, nuovamente figlio.