Adozione internazionale e Coronavirus. Laera (CAI): “Verificare se ci possono essere corsie preferenziali per coppie”

In un’intervista della vicepresidente traspare la possibilità che i bambini riescano comunque ad arrivare in Italia

I bambini in adozione internazionale? Se le coppie non potranno andare da loro, causa emergenza Coronavirus, potrebbero essere i bimbi stessi ad approdare in Italia, attraverso “corsie preferenziali“. Sembra questa la via indicata, in termini ipotetici, dalla vicepresidente della CAI – Commissione Adozioni Internazionali, Laura Laera durante un’intervista con ComuniCare.

Secondo la Laera infatti, sul futuro della adozione internazionale con il Coronavirus “fare delle previsioni è difficile. Io credo che in prospettiva la situazione andrà certamente migliorando, il fatto che questa epidemia sia diventata una pandemia fa sì che tutto il mondo sia coinvolto, quindi c’è una comprensione reciproca tra autorità centrali e Paesi che è un ottimo segnale, perché quando abbiamo chiesto comprensione l’abbiamo avuta”.

Adozione internazionale e Coronavirus: “Stiamo creando un network”

“Per quanto riguarda le coppie – ha poi aggiunto la vicepresidente CAI – che vorrebbero partire, che hanno delle proposte o per coloro che sono abbinati quello che si può fare e quello che ci stiamo avviando a fare è creare un network di collaborazione tra autorità centrali dei Paesi che ricevono bambini in adozione in modo da organizzare delle iniziative comuni sia tra le autorità centrali dei Paesi di origine per verificare se ci possono essere, e lo dico in modo molto ipotetico, degli strumenti, delle corsie preferenziali per queste situazioni. Non voglio creare illusioni, ma quello che posso dire è che noi ci proveremo. Gli esiti li vedremo nelle prossime settimane e prossimi mesi. Io penso che prima o poi si creeranno dei percorsi per le persone che devono viaggiare, probabilmente con tutte quelle cautele che sono necessarie”.