Siria. Dopo 10 anni di guerra un Paese di rifugiati: 5,5 milioni di persone necessitano di assistenza

Ai.Bi. in prima linea tra gli sfollati del Nord-Ovest. Perché, anche nel momento più difficile, l’#Accoglienzanonsiferma

La questione della Siria, Paese afflitto da ormai nove anni di guerra, è stato al centro della IV Conferenza di Bruxelles, che, come spiega InTerris.it, si è svolto come “un consesso via web che ha portato al tavolo una sessantina di Paesi e 10 organizzazioni regionali, sostanzialmente con una conclusione: mantenere la questione in cima alla lista delle emergenze e stanziare i fondi necessari ad avviare la risoluzione dei conflitti interni e, indirettamente, tutte le conseguenze derivanti. Un obiettivo non certo da poco, specie se si considera che i quasi 7 miliardi promessi somigliano più a uno strumento tampone che a un investimento sul lungo tempo. Questo perché, a fronte di uno stanziamento sostanziale, i piani di intervento devono tener conto degli interessi e degli attori in campo, oltre che di un numero di esodati/rifugiati che arriva ormai a superare i 5 milioni”.

L’Europa ha ribadito di immaginare una pianificazione a lungo termine: “Dobbiamo innanzitutto trovare una soluzione politica alla crisi – ha spiegato l’Alto commissario Josep BorrellÈ giunto il momento di sbloccare i colloqui di Ginevra, studiare una soluzione politica e arrivare a una pace inclusiva in Siria”. Anche perché la situazione è ormai devastante: gran parte delle infrastrutture del Paese è stata gravemente danneggiata o distrutta, tra cui, nel bel mezzo della più grave emergenza sanitaria globale dall’influenza spagnola, più della metà degli ospedali pubblici e gran parte della rete idrica. All’interno del Paese almeno 5,5 milioni di persone necessitano di un’assistenza base, altri 15 di accessi a risorse idriche e igieniche.

Tra le aree maggiormente colpite c’è, ovviamente, quella di Idlib, nel Nord-Ovest. Qui opera, unica realtà umanitaria italiana in questa zona, Ai.Bi. – Amici dei Bambini, insieme al partner locale Kids Paradise. Dopo una serie di interventi realizzati dal 2014 a oggi, Ai.Bi. progetta ora una serie di nuove attività aventi come scopo il rafforzamento della resilienza della popolazione in stato di bisogno oltre alla generazione di fonti di sussistenza.

Anche, grazie alla campagna “Emergenza Coronavirus. L’#Accoglienzanonsiferma“, puoi fare la tua parte. Non lasciamoli soli: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/