Azzolina, la scuola riaprirà il 14 settembre. I sindacati: “Non ci sono le condizioni per una riapertura”

Mancano le risorse e il personale è insufficiente. Solo alla scuola dell’infanzia servono 80.000 docenti. A meno di due mesi dalla riapertura delle scuole scoppia il dibattito. Il Ministro Azzolina risponde alle critiche: “Adesso basta! Dai sindacati mi aspetto collaborazione” Insomma è caos…

 

La scuola riaprirà regolarmente il 14 settembre ed escludo nuovi lockdown” così risponde il Ministro Azzolina alle preoccupazioni sollevate da Francesco Sinopoli segretario Flc Cgil scuola, nel corso della conferenza stampa “La scuola si fa a scuola” promossa da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, sulla presenza, allo stato attuale, delle condizioni per una riapertura degli istituti scolastici a settembre.

Inutile raccontare che le cose vadano bene – ha sottolineato il sindacalista – bisognerebbe essere onesti. A causa del ritardo con cui il confronto è iniziato e la scarsità delle risorse la situazione delle scuole è drammatica. I dirigenti scolastici sono a caccia di spazi; serve un organico straordinario che al momento non c’è”.

La preoccupazione è che si ritorni ad una didattica a distanza: “Noi sindacati vogliamo che si ritorni a scuola, non vogliamo soluzioni diverse. – dichiara Sinopoli- Abbiamo bisogno di un decreto legge sulla scuola. Il governo deve dire con chiarezza che bisogna riaprire la scuola in presenza”.

Anche Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF è perplesso “le 50.000 assunzioni autorizzate con il Decreto rilancio non bastano. La pianta organica attuale, comprensiva dell’organico di fatto, per la scuola dell’infanzia conta di circa 80.000 docenti, 83.393 docenti al 31/08/2018. – sottolinea Pacifico – Anche se gli ambienti scolastici possono essere ripensati come ambienti di apprendimento, nel rispetto delle misure di sicurezza, lo stesso non si potrà fare con il personale, nessuno potrà pensare di aumentare le ore di lezione o di utilizzare il personale oltre le modalità stabilite dal CCNL. – continua- Lo sdoppiamento delle classi, e quindi la creazione dei piccoli gruppi, sarà possibile solo con il raddoppio dell’organico attuale, servono solo alla scuola dell’infanzia altri 80.000 docenti”.

Non si è fatta attendere la risposta del Ministro Azzolina sulle pagine dell’Huffington post “Dai sindacati mi aspetto collaborazione. Adesso basta! La scuola viene usata per prendere consenso elettorale e invece è una cosa serissima. Stiamo facendo cose meravigliose per la scuola italiana, a partire dalla digitalizzazione delle graduatorie provinciali che danno anche ai giovani la possibilità di iniziare il percorso all’insegnamento”.

Il Ministro assicura che non accadranno più situazioni di chiusura generalizzata degli istituti scolastici, mentre al Ministero dell’Istruzione si sta intanto lavorando per colmare il vuoto della didattica a distanza, scrivendone le linee guida. “Poi si penserà al contratto nazionale. – dichiara Azzolina e sulle classi pollaio aggiunge: “Nel decreto Rilancio c’è un’enorme novità sfuggita quasi a tutti: sulle classi più numerose possiamo iniziare, compatibilmente con gli spazi, a derogare. Non possiamo eliminare le classi pollaio in un mese e mezzo, ma è l’inizio di un processo. Quando arriveranno i soldi del Recovery Fund li utilizzeremo anche per questo obiettivo”.