Festa dei Nonni. Ma non per tutti. 300mila anziani, in Italia, faticano a mangiare

Da “non è un Paese per giovani” a “non è un Paese per vecchi”. Ma per chi è allora?

Oggi, 2 ottobre, cade la Festa dei Nonni. Un momento sicuramente prezioso per ringraziare e celebrare quelli che sono le colonne portanti della famiglia. Soprattutto in un anno che, i nonni, li ha visti protagonisti in negativo, costretti a subire, per la loro tutela, ogni genere di privazione affettiva: segregati in casa; separati dai nipoti e dai figli; soli e isolati. Eppure, per gli anziani, vivere in Italia non è semplice. Secondo una proiezione della Coldiretti, infatti, nell’anno della pandemia sono saliti a 300mila unità i cittadini italiani di età superiore ai 65 anni che sono stati costretti a chiedere aiuto per mangiare. Un dato indegno di un contesto civile.

La proiezione emerge dai dati sulle persone che hanno beneficiato di aiuti alimentari con i fondi FEAD per gli indigenti. “Il peggioramento della situazione economica va ad aggravare una situazione – ha sottolineato la Coldiretti – che nel 2020 ha visto la terza età pagare un altissimo contributo di vite alla prima ondata di coronavirus, privando la società e le famiglie di un contributo affettivo e sociale inestimabile, come ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della ricorrenza. Proprio a causa della pandemia si stima che la speranza di vita sia destinata per la prima volta ad abbassarsi, con un calo di addirittura 2 anni nelle province del Nord Italia più colpite”.

Festa dei Nonni: quanti sono gli anziani in Italia?

Eppure, in Italia, gli over 65 sono quasi 14 milioni, il 23,1% della popolazione complessiva. I potenziali “nonni”, nel belpaese, sono un italiano su quattro, con un incremento del 14% nel giro di appena dieci anni. Per questo, spesso e facendo riferimento alle difficoltà incontrate dai giovani a inserirsi nel mondo del lavoro e a costruirsi una famiglia, si diceva che “l’Italia non è un Paese per giovani“. Tuttavia, leggendo questi dati e parafrasando il titolo di una nota pellicola, verrebbe da dire che non è neanche “un Paese per vecchi”. Considerando anche il declino demografico, o meglio, l’emorragia demografica cui si sta assitendo da anni verrebbe da chiedersi, a questo punto e con una riflessione amara, se il nostro possa mai tornare a essere un Paese per qualcuno…