Milano. Tribunale per i Minorenni: nel 2020 crollo delle domande di Adozione Internazionale. Un campanello di allarme?

Gli effetti della pandemia si fanno sentire. Ma anche quelli della mancanza di sostegno alle coppie…

Rispetto all’anno precedente sono dimezzate, nel 2020, le dichiarazioni di disponibilità all’Adozione Internazionale pervenute al Tribunale per i Minorenni di Milano. Se, infatti , nel 2019 erano state in tutto, 280, con 147 nel solo primo semeste, i primi sei mesi dell’anno della grande pandemia hanno registrato soltanto 90 domande. La proiezione, dunque, è verso un numero complessivo ridotto del 50% rispetto a dodici mesi fa.

“Il dato – ha spiegato al Corriere della Sera la presidente dello stesso tribunale, Maria Carla Gattosi inserisce in un trend di più ampia durata perché le domande si sono più che dimezzate dal 2006 in poi. Da gennaio a giugno abbiamo rilevato però un’ulteriore contrazione. Il calo può essere interpretato alla luce della lunghezza dell’iter burocratico e dei costi elevati delle procedure di Adozione Internazionale”.

“Qui – sostiene il presidente di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, Marco Griffinic’è un crollo di fiducia da parte delle coppie, ed è significativo che giunga proprio da Milano, da sempre all’avanguardia sul fronte Adozione Internazionale. Questi sono i risultati di una cultura negativa da anni in atto contro la scelta adottiva”.

“Il non aver concesso, come da tempo chiediamo – prosegue Griffini – concreti sostegni economici ai genitori ha certamente contribuito, soprattutto in un momento di sfiducia generale sulle condizioni socio-economiche future. Si tratta di un vero peccato perché come ha dimostrato il convegno-webinar che abbiamo tenuto, come Ai.Bi., il 16 dicembre, il sistema sia degli enti che dei servizi sociali e la Commissione Adozioni Internazionali hanno attuato iniziative per venire incontro alle procedure ‘a distanza’ richieste dalla pandemia. Non solo, ma anche i Paesi di origine si sono attrezzati, nonostante tutto, per cercare di dare una famiglia ai loro ‘figli’ più sfortunati. Non saperla cogliere è uno sfregio a quella voglia di accoglienza che alle famiglie italiane non è mai mancata”.