Riapertura delle scuole. È caos. Ogni regione viaggia da sola

Oltre a Lazio e Liguria il 18 gennaio rientrano Piemonte e Molise. La Puglia invece tornerà in classe il 15,l’Umbria il 23; Lombardia, Emilia-Romagna e Campania il 25; il 1 febbraio infine Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Calabria”.

Mentre il governo ha dato già il via libera alla ripresa scolastica in presenza al 50%, da lunedì 11 gennaio, per gli studenti degli istituti scolastici di secondo grado, sono ben quattordici le regioni che hanno deciso di frenare la riapertura delle aule.

Una decisione presa molto probabilmente anche sulla scorta dei dati epidemiologici dell’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità che hanno visto un RT nazionale  all’ 1.03.

Una situazione difficile che ieri ha spinto anche Zingaretti e Toti, governatori di Lazio e Liguria, a posticipare ancora il rientro degli studenti delle superiori in aula previsto dal governo per lunedì 11 –  si legge sul quotidiano il Messaggero – la situazione attuale prevede che solo la Toscana rientri l’11 in aula, per il resto (eccetto le province autonome di Trento e Bolzano rientrate il 7), 4 territori non hanno ancora firmato ordinanze (Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Valle d’Aosta) e 14 hanno già annunciato date posticipate. Oltre a Lazio e Liguria, il 18 gennaio rientrano Piemonte e Molise. La Puglia invece tornerà in classe il 15,l’Umbria il 23; Lombardia, Emilia-Romagna e Campania il 25; il 1 febbraio infine Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Calabria”.

Insomma la ripresa scolastica non è univoca e ogni regione viaggia da sola

Anche “A livello nazionale non arrivano direttive precise con un sì o con un no netto – sottolinea il quotidiano Il Tempo–  Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, si limita a dire che ‘la riapertura va fatta in funzione dell’andamento dell’epidemia’, che al momento non offre numeri  particolarmente rassicuranti. – mentre – Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico  scientifico, invita ad avere pazienza, per superare i prossimi 2-3 mesi che saranno ancora critici”.