Adozione. Non sono assolutamente d’accordo con chi sostiene che la scuola sia un vero disastro

Gentile Presidente Griffini,
sono una mamma che ha adottato con Ai.Bi. Amici dei bambini nel 2007. Ho due meravigliose figlie che hanno dato amore e colore alla nostra vita, siamo una famiglia e questo ci appaga. Le mie figlie sono arrivate in Italia dalla Colombia dopo esperienze non certo facili che hanno segnato la loro vita. Avevano 8 e 10 anni e un vissuto “importante”. Hanno usufruito sin da subito del servizio pubblico più importante che il nostro Paese possiede, la scuola, hanno frequentato la scuola primaria, la secondaria di primo grado e poi il liceo linguistico. La più grande ora è all’università, la piccola al liceo. Hanno avuto un percorso scolastico sereno, uguale a quello di moltissimi altri studenti, con alti e bassi. Il loro iter ha avuto un decorso normale, con un buon inserimento nelle classi di appartenenza.
Posso, inoltre, dire che nel 2014 la scuola italiana ha emanato un interessante documento: il “Protocollo degli alunni adottati”, che ha come primo scopo l’inclusione di questi ragazzi. La scuola ha poi rafforzato questo protocollo con la legge 107/2015.
Ogni singola scuola, inoltre, ha il dovere di stilare un protocollo di accoglienza per questi alunni ed è previsto un percorso didattico personalizzato per ognuno di questi studenti a cura dell’equipe pedagogica (gli insegnanti di classe).
Gentile Presidente Griffini, non sono assolutamente d’accordo con chi sostiene che la scuola è un vero disastro! Perché è un’affermazione priva di fondamento. Ricordo che la scuola pubblica italiana è incardinata agli articoli 3, 33 e 34 della nostra meravigliosa Costituzione, che sono il fondamento della scuola democratica, ponte di passaggio tra la famiglia e la società come luogo di integrazione. Ognuno di questi articoli da me citati è spiegato in modo magistrale dal “Discorso sulla Costituzione” che Piero Calamandrei pronunciò nel salone degli affreschi della Società Umanitaria il 26 gennaio 1955.
Vede, Presidente Griffini, la scuola è fatta da persone che sono animate da idee e ideologie che a volte non vanno di pari passo con gli strumenti che lo Stato mette a disposizione per far funzionare al meglio questa istituzione. Per accogliere e integrare, ogni persona deve mostrare un’apertura incondizionata verso il “diverso da sé” e molte volte, in quest’ultimo periodo, l’altro è stato visto come il “nemico” da combattere. Per questo è diventato difficile integrare o accogliere. Non facciamo, per favore, un unicum del mondo della scuola. Forse ha capito che oltre a essere una mamma sono anche una maestra di scuola primaria, ruolo a cui io tengo moltissimo, e non ci sto a sentire che gli insegnanti sono refrattari a certi problemi. Ricordo a tutti, e lo affermo con tutta me stessa, che la scuola è la Comunità per eccellenza, dove ognuno è se stesso. Se avete costatato che così non è, forse è perché quelle persone che hanno rappresentato la scuola nei vostri casi non hanno avuto né la forza né il coraggio di amare, accogliere e includere chi è diverso. Cosa che nella nostra società sta succedendo da tempo.
E qui mi fermo, Gentile Presidente Griffini. Ai.Bi mi ha regalato due meravigliose figlie e ho avuto grande stima e ammirazione per il vostro operato, ma questa “vulgata” sulla scuola incapace non la accetto.

La ringrazio per avermi ascoltata. A presto.
Una mamma.

 

Gentile mamma,

grazie davvero per questa sincera e sentita esternazione: fa veramente bene sapere di queste buone prassi che esistono, vengono portate avanti con fiducia e impegno da tante persone che nella scuola lavorano e, speriamo, possano essere di esempio per tutti.
Da parte nostra, come Ai.Bi., siamo perfettamente d’accordo con lei quanto afferma che “”Per accogliere e integrare, ogni persona deve mostrare un’apertura incondizionata verso il “diverso da sé” e molte volte, in quest’ultimo periodo, l’altro è stato visto come il ‘nemico’ da combattere”. Auspichiamo che, anche a partire da messaggi positivi e accorati come il suo, le cose possano cambiare e migliorare sempre di più. Nella scuola, e al di fuori di essa.

Un caro saluto.
Marco Griffini
Presidente Ai.Bi. Amici dei Bambini