Perché è importante che i figli giochino tanto?

Il gioco creativo, non davanti a uno schermo, è fondamentale per i bambini. Non tutti mettono in pratica questi principi: il servizio di consulenza Faris è un aiuto anche in questo senso

“Noi andiamo a lavorare”, disse il nonno mentre, con un sorriso, si incamminava verso i giardinetti con il nipote. Una battuta… ma nemmeno troppo. Perché davvero per i bambini piccoli, giocare dovrebbe essere la loro attività principale.

Vitamina D, tachipirina e due ore di gioco

Lo dice l’American Academy of Pediatrics, che – come sottolinea un bell’articolo di Sempre News – come “prescrizione” ai medici statunitensi per i piccoli in età prescolare suggerisce “Vitamina D, tachipirina e due ore di gioco”.
L’attività ludica, infatti, è fondamentale per stimolare l’attività del cervello, oltre a funzionare come antidoto allo stress. Tutti vantaggi che, oggi, con i bambini che passano sempre più tempo davanti allo schermo di uno smartphone, di un tablet o della TV, si rischiano di perdere.
Ma, per quanto riguarda la stimolazione della creatività, pastelli, puzzle, palloni, o anche solo qualche cianfrusaglia pescata a caso in una stanza di casa, battono dispositivi elettronici. Anzi, la dipendenza da videogiochi è ormai classificata come patologia e, come tale, inserita nel Manuale diagnostico dei disturbi mentali (DSM). A sentire gli esperti ne soffrono il 10% dei bambini, che sviluppano sintomi come ansia, depressione, disturbi della sfera sociale.
In Italia, per fortuna, la situazione è migliore che negli Stati Uniti, e nelle scuole lo spazio per il gioco è assicurato, con il relativo bagaglio di esperienza nel darsi delle regole, rispettarle, assegnarsi ruoli, negoziare, immaginare.

Giocare con i bambini è un “impegno” da rispettare

Certo, tutto questo va tenuto vivo e incentivato, a volte con fatica perché, lo sanno bene i genitori, spesso è più facile cedere alla tentazione di dare un telefonino in mano al figlio piuttosto che mettersi con lui a giocare e inventare un modo creativo per passare il tempo.

È normale, in una società che richiede tanto a livello lavorativo, di stress e di impegni mentre, dall’altro lato, spesso non offre abbastanza sostegno ai genitori. Ecco perché Faris – Family Relationship International School ha sviluppato, proprio pensando alle famiglie con i figli, non solo una serie di corsi su diversi argomenti che possono essere decisivi per questa sfera, ma anche un servizio di consulenza al quale chiunque può rivolgersi per chiedere un consiglio o un aiuto.

Il “metodo Faris” prevede un primo colloquio totalmente gratuito, cui segue una valutazione e l’indirizzamento, se è il caso, verso un percorso più strutturato con professionisti di riferimento.

Tutte le informazioni si possono trovare a questa pagina, o scrivendo una mail a faris@fondazioneaibi.it