Bolivia: l’importanza che ha l’associazione “Familias del Corazón”

In varie occasioni ho giá rimarcato l’importanza che ricopre l’associazione Familias del Corazón per tutti coloro che desiderano avere informazioni sui procedimenti adottivi in Bolivia, per sensibilizzare le persone al tema dell’accoglienza familiare, per dare una testimonianza di vita sulle difficoltá e le gioie incontrate nel percorso adottivo. Oltre a tutto ció, l’associazione, avendo vista riconosciuta la sua personalitá giuridica e, quindi, essendo una associazione riconosciuta a tutti gli effetti davanti alla legge, ha anche la possibilitá di interevenire sulle lungaggini burocratiche, sulle lacune normative esigendo il rispetto di ció che é previsto nel codice Niño, Niña y Adolescentes davanti alle autoritá competenti (in special modo la Defensoria de la Niñez y Adolescencias e il SEDEGES- Servicios Departamental de Gestión Social).

Vorrei raccontarvi la storia di Elizabeth, integrante di Familias del Corazón fin dall’inizio che, grazie all’appoggio ricevuto dall’associazione, sta finalmente vedendo tutelato il diritto della sua bambina ad avere una famiglia. Elizabeth, 2 anni e 9 mesi fa, é stata contattata dalla Defensoria perché una neonata era stata abbandonata in un taxi. Elizabeth, avendo dato la sua disponibilitá all’accoglienza di un minore ha, con gioia, accettato questa responsabilitá. Elizabeth, con il passare del tempo, ha iniziato ad affezzionarsi molto alla bambina e in lei ha maturato il desiderio di volerla adottare a tutti gli effetti. Nonostante le autoritá avessero dovuto iniziare, indipendentemente dalla volontá di Elizabeth, il procedimento di definizione socio-legale della minore, ció non é successo nonostante le insistenze e le continue pressioni di Elizabeth. La bambina é da 2 anni e 9 mesi che vive con Elizabeth senza che ci sia alcun legame legale tra le due. Fino a quando, infatti, la bambina non verrá dichiarata adottabile, Elizabeth non potrá cominciare il procedimento adottivo.

Durante una riunione dell’associaizone, Elizabeth ha manifestato questa situazione di estremo sconforto e ha proposto che fosse la stessa associazione a fare ricorso davanti alle autoritá affinché si ponesse un termine a questa infinita epopea. L’associazione ha presnetato una lettera, firmata da tutti i mebri, al SEDEGES in cui si chiede che venga rispettata la legge e che si inizi il processo di inesistenza di filiazione della bambina. La richiesta dell’associaizone, molto piú forte della richiesta di un singolo, é stata ascoltata dal SEDEGES che, dopo 2 anni e 9 mesi, ha iniziato il processo che condurrá all’adottabilitá della bambina. Finalmente la piccola M. potrá vivere legalmente e irreversibilmente con la sua mamma Elizabeth.