Repubblica Democratica del Congo. Tra il dolore dell’abbandono e l’angoscia della guerra. Esther ha bisogno di ritrovare il sorriso

Ha vissuto la fame e la paura e ora, a causa dell’escalation del conflitto in corso, ha perso i contatti con le sorelle. Nell’orfanotrofio SODAS, la piccola Esther “sopravvive” ma non sa che cosa significhi avere qualcuno che si preoccupi per lei. Puoi aiutarla con un’Adozione a Distanza

Esther compirà 10 anni ad aprile ed è nata nel villaggio di Macha, nel territorio di Masisi. Quando aveva appena quattro anni ha perso la mamma a causa di una grave malattia e il padre ha deciso di abbandonare la famiglia. Esther è la sesta di otto figli e, quando tutti sono rimasti soli, la responsabilità di portare avanti la famiglia è diventata della sorella maggiore. Quando, però, la giovane ha deciso di sposarsi, la responsabilità di capo famiglia è passata alla secondogenita di 14 anni. Le difficoltà aumentavano sempre più e procurare cibo per tutti era sempre più difficile, soprattutto a causa della giovane età della nuova capofamiglia che lavorava nel bosco alla ricerca della legna da ardere: la ragazza non riusciva a guadagnare più di dieci dollari, che per sfamare una famiglia di otto persone non bastavano affatto. Nessuno degli otto fratelli frequentava più la scuola e a causa della mancanza di cibo hanno sviluppato segni di malnutrizione.

La possibilità di una vita migliore

Un giorno gli operatori dell’orfanotrofio SODAS, impegnati in un’indagine sociale nel villaggio di Kituva, hanno saputo della situazione di questa famiglia e hanno deciso di prendersi cura di cinque di loro. Esther adesso vive nell’orfanotrofio SODAS, partner di Ai.Bi. in Congo, insieme a quattro dei suoi fratelli, che hanno già trovato un sostenitore a distanza. Anche lei spera di trovare qualcuno che possa aiutarla. Grazie a SODAS ha potuto ricevere le cure adatte per combattere la malnutrizione e ha iniziato a frequentare la scuola primaria con grande impegno e volontà. Attualmente è iscritta al terzo anno e sta recuperando molto bene. È felice di poter studiare, un sogno che pensava non fosse mai possibile realizzare.

L’escalation di violenze

Ma nel cuore di Esther c’è anche una grande preoccupazione: il destino delle sue due sorelle maggiori. Prima dello scoppio della guerra nella città di Goma, si erano trasferite dal loro villaggio d’origine, Sake, a Goma, dove vivevano in un campo per rifugiati e andavano spesso a trovarla all’orfanotrofio. Tuttavia, dopo che la città è stata conquistata dai ribelli, sono state costrette a tornare al villaggio d’origine e da allora Esther ha perso ogni contatto con loro.
Nell’orfanotrofio SODAS, Esther ora “sopravvive” ma non sa che cosa sia un po’ di affetto, non sa cosa significhi avere qualcuno che la pensi, che, anche senza essere pagato per farlo, la aiuti a crescere: questo qualcuno vuoi essere tu?