Scuola. Il piano del governo per ridurre il costo dei libri scolastici

Nella prossima Manovra l’Esecutivo sta pensando di inserire un aiuto fino a 190 euro a studente per l’acquisto dei libri scolastici. Previsto un tetto di spesa e criteri legati all’Isee

Con l’avvio del nuovo anno scolastico, il governo prepara un intervento per alleggerire il peso dei libri sulle famiglie, argomento quanto mai all’ordine del giorno visti i continui rincari e il “peso” che questa voce di spesa ha nell’economica di tutte le famiglie con figli in età scolastica.

La detrazione contro il caro libri

Il ministero dell’Istruzione e del Merito sta lavorando a un piano di sostegno che dovrebbe trovare spazio nella prossima legge di bilancio. L’ipotesi principale è l’introduzione di una detrazione fiscale del 19% sull’acquisto dei testi scolastici, misura già anticipata dal ministro Giuseppe Valditara durante un’audizione di fine luglio.
L’idea è di ampliare l’elenco delle spese detraibili, che oggi comprende tasse di iscrizione, gite, mensa, trasporto e corsi extrascolastici, ma non libri, zaini e cancelleria. La novità permetterebbe, quindi, di recuperare in fase di dichiarazione dei redditi, parte delle spese sostenute per i libri, con un tetto massimo ipotizzato di 1.000 euro per figlio: il beneficio effettivo ammonterebbe a circa 190 euro per studente. La misura, inoltre, potrebbe essere modulata in base all’Isee, così da favorire in particolare le famiglie meno abbienti.

Il commento

Dal mondo dell’editoria arriva un segnale positivo. “La detrazione per i libri scolastici è un intervento non più rinviabile”, è il commento, riportato da Open, di Giorgio Riva, presidente del Gruppo educativo dell’Associazione Italiana Editori.