Repubblica Democratica del Congo. Allarme Ebola: 31 morti nel primo focolaio dopo tre anni

Registrati 48 casi tra confermati e probabili. L’Oms invia aiuti e avvia vaccinazioni a Bulape, epicentro dell’epidemia. MA negli orfanotrofi con cui collabora Ai.Bi. la prevenzione sta dando risultati ottimi

Oltre alla guerra che ormai da anni interessa il Paese, in particolare nell’area di nord-est, le catastrofi naturali e le altre emergenze umanitarie che si sono susseguite nel tempo, la Repubblica Democratica del Congo si trova alle prese con un’altra emergenza: un nuovo focolaio di Ebola, il primo registrato dopo tre anni, che ha creato già decine di morti.
Secondo quanto riferito dal direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nel solo mese di settembre la malattia ha provocato 31 vittime.
In totale, sono stati segnalati 48 casi tra confermati e probabili. L’Africa Centers for Disease Control and Prevention ha precisato che l’infezione, inizialmente limitata a due distretti, si è ormai diffusa a quattro, con epicentro nei pressi della città di Bulape (nella zona centrale del Paese), dove verso la metà di settembre è stato ufficialmente dichiarato il focolaio.
Fortunatamente si tratta di zone piuttosto remote delle provincie del Kasai, raggiungibili solo a piedi, che è stato possibile isolare.

L’attenzione alla salute negli orfanotrofi di Ai.Bi.

La zona è lontana da quella di Goma, dove ci sono gli orfanotrofi con i quali collabora Ai.Bi. Amici dei Bambini, e, dunque, al momento l’ebola non è tra le preoccupazioni del medico, che proprio nei giorni in cui è scattato questo allarme era in giro per i periodici acquisti di kit igienici. Il medico che, grazie al progetto “Adotta a Distanza i Bambini di un Orfanotrofio”, visita regolarmente gli orfanotrofi partecipa ogni settimana al cluster sanitario ed è aggiornato su tutti gli sviluppi.
Al momento ci sono 6 epidemie dichiarate in corso nella zona di Goma: meningite, morbillo, malaria, m-pox, colera e febbre tifoide, di cui queste ultime 3 sono quelle che il medico di progetto tiene più sotto sorveglianza per l’evoluzione epidemica e le azioni di prevenzione necessarie. La prevenzione sta dando risultati ottimi, da più di 1 anno i bimbi malati si contano sulle dita di una mano, compresi i bambini che vivono in famiglia, e, tenendo conto che ebola aveva colpito il nord kivu tra il 2018 e 2020 (casi anche a Goma), l’igiene rimane la prima (forse unica, con la situazione attuale) forma di prevenzione, anche per ebola.

Il tuo aiuto per i bambini della Repubblica Democratica del Congo

C’è un modo per aiutare Amici dei Bambini a garantire le risorse necessarie per sopravvivere e per poter sperare in un futuro differente alle bambine e i bambini abbandonati degli orfanotrofi FED e SODAS: dare un contributo alla campagna di Emergenza Congo, perché ora più che mai i bambini di Goma hanno bisogno di tutti noi.

E ricorda: tutte le donazioni ad Ai.Bi. godono delle seguenti agevolazioni fiscali.