Biennale dell’Accoglienza. Il rilancio dell’Affido: ecco la Carta di Milano

Alla Biennale dell’accoglienza di Milano nasce la Carta dell’affido: cinque punti per rilanciare la cultura dell’accoglienza e dare forza alle famiglie che aprono la propria casa

Si è chiusa a Milano la prima Biennale dell’accoglienza, promossa dal Forum delle associazioni familiari, e con essa si è aperta una nuova stagione per l’Italia dell’affido.

La Carta dell’affido

Due giorni di incontri, testimonianze e riflessioni hanno dato vita alla Carta dell’affido, un documento programmatico che definisce l’agenda dei prossimi due anni. Cinque le parole chiave: semplificare, accompagnare, condividere, rendere consapevoli e sorridere.
Semplificare significa alleggerire procedure e burocrazia per rendere l’affido – e l’adozione – accessibili e “normali”. Accompagnare vuol dire non lasciare sole le famiglie, ma sostenerle con professionalità e reti strutturate. Condividere invita a un lavoro comune tra associazioni, servizi e Centri per la famiglia, che devono diventare davvero operativi. Rendere consapevoli implica conoscere i numeri reali dei minori fuori famiglia e delle famiglie affidatarie, grazie a registri e banche dati aggiornate. Infine, sorridere: raccontare l’affido con toni positivi, perché il sorriso attira e la tristezza allontana.

Le misure per l’adozione internazionale

Durante la Biennale non sono mancati segnali concreti. La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha annunciato misure per rendere gratuita l’adozione internazionale; la viceministra Maria Teresa Bellucci ha promesso l’istituzione di un Tavolo sui minori fuori famiglia e l’assunzione di 3.300 professionisti dell’accoglienza. Un passo importante verso quel welfare integrato che il presidente dell’Aimmf, Claudio Cottatellucci, ha definito “epocale”, segno del passaggio da un affido temporaneo a uno fondato sulla continuità degli affetti.
Ma le famiglie affidatarie chiedono anche di non essere più solo delle comparse nei processi che riguardano i loro figli. Da qui l’appello di Walter Martini, presidente del Tavolo nazionale affido, a un Piano straordinario per l’affido familiare e alla creazione di una Giornata nazionale dell’affido da festeggiare il 4 maggio. Un invito raccolto dal Forum, che propone – per bozza della sua vicepresidente Cristina Riccardi –  di trasformare i Centri “per” la famiglia in Centri “della” famiglia: luoghi vivi, partecipati, capaci di generare comunità.
Perché, come ha ricordato in chiusura dell’evento il presidente del Forum, Adriano Bordignon, sostenere chi accoglie non è solo solidarietà: è una scelta di giustizia e un investimento nel bene comune, anche quando costa fatica.